Sulla cultura dell’errore

di Nicola Vernaglione

Mi capita spesso di pensare a quali possano essere le differenze e le distanze tra l’Italia e le altre nazioni evolute, ed in particolare tra l’Italia e gli USA, in tema di ricerca e innovazione applicate al business ed in particolare  alle start up. La domanda é : “come mai negli USA nascono e crescono tante idee innovative di business? E come mai tante nostre start up davvero innovative (non solo per definizione giuridica) devono espatriare per trovare investitori, mercato e sviluppo?”

La risposta più naturale è: “differenza culturale”. Riferita non genericamente alla cultura storica o sociale, ma a quel particolare tipo di cultura che si chiama Fare Impresa.
Una  differenza sostanziale che risiede in particolare nell’approccio alla  Cultura dell’Errore, ovvero a quel particolare e necessario approccio che ci rende liberi di apprendere per tentativi e successivi miglioramenti.
La cultura dell’errore (ovvero il potere taumaturgico del riconoscimento dell’errore e della sua eliminazione) è il vero carburante della crescita e dell’innovazione. Pensiamo per un attimo alle grandi invenzioni e innovazioni. Non sono nate in un attimo, ma sono state il frutto di una intuizione iniziale e di successivi e numerosi tentativi errati grazie ai quali è stato possibile il costante miglioramento fino alla soluzione finale, definitiva, funzionante che ha cambiato in meglio la vita di tanti. Innovazione, appunto.
Ecco mi riferisco a questo. Ed in questi termini la nostra cultura, quella dell’Italia e degli italiani, è davvero molto distante da quella degli USA. Un approccio che deriva da ancestrali paure e preconcetti quasi medioevali e inquisitori. L’errore è un male imperdonabile. Non si può e non si deve sbagliare. Chi sbaglia è messo alla gogna ed è condannato alla emarginazione sociale ed economica. Per questo ammettere un errore diventa un approccio da perdenti piuttosto che da evoluti.
Pensiamo per un attimo a quali sono le reali, concrete e quotidiane conseguenze di questo approccio. Una fra tutte la mancanza di coraggio nella proposta e sviluppo di business realmente innovativi, o meglio di modelli di business realmente innovativi e visionari. I nostri startupper o potenziali imprenditori, sono condizionati a scegliere business model che spesso sono la derivazione “di ciò che già funziona” (la Uber del..; il Just Eat del…; ecc.) incoraggiati in questo, da un sistema complessivo che premia chi segue una via già percorsa. Chi possiede e sviluppa idee e modelli realmente disruptive che tagliano con il passato, è spesso guardato come eccessivamente visionario e per questo emarginato nella sfera delle idee di business impossibili, tranne poi emigrare negli States e svilupparla con successo. (gli esempi sono numerosi ed all’ordine del giorno).
Ecco è questo il necessario passaggio culturale che può realmente divenire un volano di crescita e sviluppo innovativo. Approccio visionario, non necessariamente estremizzato, con possibilità di miglioramento attraverso il tentativo ed il necessario l’errore, liberandosi dall’incubo della condanna sociale.
L’errore è quindi necessario e dovuto, in tema di sviluppo e crescita. Certo non mi riferisco ad errori strutturali, quali ad esempio la scarsa competenza e coerenza del founder staff o una non corretta definizione della problem/solution, alla base del modello di business, ma a quel processo di miglioramento della value proposition e quindi del modello complessivo  che conduce conseguentemente al miglioramento dei prodotti e servizi che ne derivano e quindi all’intero sistema di erogazione, produzione, distribuzione (ad esempio).
Ma come dicevo all’inizio, la mancanza di cultura dell’errore, in Italia,  è un male ancestrale che si riflette oltre che nella società anche e soprattutto nel nostro ordinamento giuridico e nell’antiquato sistema finanziario.
Certo non si possono cambiare le cose da un giorno all’altro ma cominciare a seminare questo germe, si può e si deve, a cominciare da noi che siamo ogni giorno sul campo.

Magari, prima o poi, il messaggio arriverà alle orecchie delle persone giuste, e magari l’Italia non sarà più un Paese per Vecchi Prudenti.

Non lasciare che le tue domande rimangano senza risposta. Prenotando una consulenza one-to-one, avrai l’opportunità di approfondire un tema specifico direttamente con noi e trovare insieme le soluzioni più adatte alle tue esigenze. Che si tratti di approfondire gli argomenti trattati o di esplorare nuove opportunità, siamo qui per aiutarti. 

FINO AL 31 MARZO POTRAI RICEVERE UNO SCONTO SULLA CONSULENZA VERTICALE DI 1 ORA UTILIZZANDO IL CODICE COUPON:
ONE2ONE2025

Ti è piaciuto questo articolo?

Condividilo sui social

Vuoi ricevere le nostre analisi via mail tutte le settimane?

Compila il form e iscriviti al caffè del mercoledì

Novità assoluta! L'aggiornamento mensile Completo e Dettagliato su tutti i bandi di finanza agevolata disponibili in Italia, selezionati su misura per le esigenze della tua Impresa Innovativa

Perché una premoney certificata vale di più? Perchè è un report analitico e accurato redatto sulla base di metodologie avanzate da un consulente esterno e con requisiti professionali riconosciuti per Legge

Top! ABC Startup. Tutti i Webinar dell'edizione 2024

Work For Equity? Non ti affidare a chiunque. Scegli chi ha già realizzato decine di piani e centinaia di contratti a "prova di Agenzia delle Entrate"

Costituisci una startup innovativa o trasforma la tua azienda in PMI innovativa ​​

New! Nuovo e-book aggiornato sulle detrazioni per investimenti

Articoli correlati

Il business plan per ottenere fondi. Il “business model plan”

Il passaggio da idea a business è un processo codificato, composto dal cluster di pianificazione basati su un “Fil Rouge“ di assunzioni, proiezioni e validazione. Un processo ingegnerizzato che mette in correlazione costante attività e risorse. Ecco questo è il significato del Business Model Plan. L’integrazione tra pianificazione ed execution; tra variabili qualitative e loro espressione numerica. E’ la necessaria integrazione tra Business Model e Business Plan

La nuova impresa innovativa. Il webinar

🚀 Il nuovo Startup Act cosa cambia e quali dubbi restano? 🔎📑
📣 Eccoci con il primo Webinar ABC dell’anno che conclude il lungo speciale dedicato al nuovo “startup act”!
Come sempre, restiamo fedeli alla nostra mission di diffondere conoscenza e supportare l’ecosistema delle imprese innovative. E lo facciamo riassumendo i temi trattati nel nostro lungo speciale “La nuova impresa innovativa” ma soprattutto rispondendo in diretta alle vostre che si aggiungeranno a quelle poste dai noi nel corso dei singoli approfondimenti come ad esempio
📌 Come cambia la permanenza nella sezione speciale?
⏳ La durata massima della qualifica di startup innovativa passa da 5 a 3 anni. Tuttavia, la permanenza può essere estesa:
🔹 +2 anni (fino a 5) se si soddisfa almeno uno dei nuovi requisiti rafforzati, tra cui:
✔️ Aumento delle spese in R&D al 25% 📊
✔️ Contratti di sperimentazione con PA 🏛️
✔️ Crescita del fatturato o dell’occupazione > 50% 📈
✔️ Riserva patrimoniale > 50K € o equity crowdfunding 📑
✔️ Ottenimento di un brevetto 🔬
📌 Regime transitorio: cosa succede alle startup già iscritte?

Iscriviti al caffè del mercoledì

Compila il form e iscriviti al caffè del mercoledì

  • Questo campo è nascosto quando si visualizza il modulo

Prenota il video meeting

  • Questo campo è nascosto quando si visualizza il modulo