Gli investimenti previsti per il prossimo anno dai principali acceleratori italiani non si discostano tanto da quelli del 2016. I trend dello scorso anno non sono superati o esauriti. Oltre a continuare a seguire quelli consolidati l’attenzione si sposterà anche su smart tracking, smart retail e connected car. Vediamo quali sono gli insight.
Nanabianca e b-venures continueranno a investire nel mobile, perché “siamo ancora all’inizio“, sostiene Sordi, anche se ci sembra di esserci dentro da una vita. “Qualunque cosa oggi va pensata prima per il mobile: virtual reality, applicazioni industriali b2b, piattaforme software che risolvono problemi alle industrie e via dicendo. Il mobile richiede investimenti inferiori, è un mercato grande e non ancora disrupted, in particolare modo per quanto riguarda il mondo dell’industria” spiega il CEO di Nanabianca. Buon per noi che dalle nostre parti “siamo pieni di aziende enormi con fatturati tradizionali e che ancora non hanno iniziato il processo di digitalizzazione“. Inoltre, questo settore è poco sexy e attira pochi imprenditori, quindi la competizione a livello globale è un po’ meno serrata.
B-ventures continuerà a osservare con un occhio di riguardo chi porta da desktop a mobile le operazioni di tipo finanziario, dall’acquisto di un bene digitale o fisico attraverso il telefono, fino alla possibilità di fare gestione del patrimonio. Sperando che gli imprenditori di casa nostra abbiano capito che bisogna puntare su prodotti nativi: “Nel 2016 ho visto molti prodotti interessanti, evidentemente però pensati per desktop. Per trovare qualcosa di nativamente mobile abbiamo dovuto guardare ad altri paesi europei“.
Il 2017 per Luiss Enlabs sarà invece l’anno della consacrazione dell’intelligenza artificiale e dei primi passi nella cyber security, con qualche startup di quelle uscite dal programma di incubazione di Cisco in rampa di lancio per il prossimo programma dell’acceleratore. E sarà anche l’anno dell’industria 4.0, su cui tengono gli occhi ben aperti anche Wcap e H-Farm.
“Mi aspetto un 2017 interessantissimo, soprattutto per settori in cui abbiamo un evidente vantaggio competitivo, come food, fashion e retail – scommette Riccardo Donadon, fondatore di H-Farm – Noi punteremo su formazione e industria 4.0, ancora fintech, intelligenza artificiale, VR e realtà aumentata“.
Il 2017 sarà dunque un anno fra continuità e novità, senza però grossi strappi e come molta razionalità: investimenti mirati in settori che consociamo bene e in cui il nostro Paese può avere un vantaggio competitivo riconosciuto. “C’è un generale miglioramento di tutto l’ecosistema, con una maturità maggior anche da parte di chi investe, che porta soprattuto a relazioni più rapide – analizza Donadon – D’altra parte però, noi non abbiamo investito su cose particolarmente complicate per cui ci sono opportunità clamorose perché qui da noi non c’è ancora un mercato maturo per verificare la bontà di questo tipo di investimenti“.