Startup. Le novità per il 2019 introdotte con la legge di bilancio (in attesa del decreto attuativo) aprono un nuovo percorso di cambiamento che fa presagire la volontà di azioni di sistema auspicabili ed ancora più interessanti oltre che necessarie.
LE PRINCIPALI NOVITA’ IN 6 PUNTI
1-Incentivi fiscali al 40%
Passano da 30 al 40 per cento le aliquote di detrazione per chi investe in startup. Una misura importante che tenderà ad incentivare ancor di più le partecipazioni in equity in qualsiasi forma oltre alla indiretta possibilità di diffondere ancor di più partecipazioni “in quasi equity” attraverso l’utilizzo di strumenti finanziari partecipativi.
(misura per la quale occorrerà attendere il via libera della Commissione Europea in materia di “aiuti di stato”)
2-Introduzione del Angel Investing con detrazioni al 50%
E’ una delle misure chieste con maggior vigore che integra e sostituisce la precedente e poco utilizzata misura che prevedeva l’acquisizione delle perdite di una startup da parte di una grande impresa. Con questo provvedimento si incentiva e facilità la exit, prevedendo la possibilità di ottenere detrazioni per il 50% del valore del capitale acquisito da una startup a patto che si tratti dell’intero capitale e che la partecipazione venga mantenuta per almeno 3 anni.
(misura per la quale occorrerà attendere il via libera della Commissione Europea in materia di “aiuti di stato”)
3-Privatizzazione Invitalia
Invitalia Ventures passa sotto il controllo di CDP, riceverà il centinaio di milioni che questa manovra assegna al MiSE come fondi di Stato per il settore,il MiSE acquisirà una partecipazione minoritaria della SGR che oltre a fare investimenti diretti costituirà anche il Fondo di Fondi nazionale. Inoltre lo Stato si impegna a veicolare ogni anno il 15% dei dividendi delle partecipate statali in Venture. Quindi tra soldi di Stato, soldi di CDP, soldi in arrivo grazie al punto precedente, supereranno facilmente il miliardo di euro, e soprattutto con ricorsività. Soldi che verranno a loro volta parcellizzati in decine di fondi privati di Venture Capital, affiancandoli ad altra raccolta, quindi avendo un positivo effetto moltiplicatore sul settore.
4-I PIR entrano nel sistema
I PIR, i Piani Individuali di Risparmio, strumenti di incentivazione che mettono una parte della raccolta in economia reale e che lo scorso anno si sono riversati quasi solo in Borsa, dovranno girare un 5% di questa raccolta in Seed e Venture Capital. Si aggiunge alla liquidità del sistema un importo stimabile in 500 Milioni di Euro.
5-Semplificazioni delle comunicazioni periodiche
Vengono semplificate le comunicazioni annuali per le startup, che d’ora in poi invece che verso la Camera di Commercio di appartenenza si dovranno fare sul portale del MiSE
6-Registro dei Business Angels
Nasce ufficialmente la categoria dei Business Angel, con un registro tenuto da Banca d’Italia. Saranno soggetti che investono in modalità professionale almeno 50mila euro in tre anni in startup italiane. Sarà più semplice identificarli e proporre loro progetti, sarebbe bello se potersi attendere che rispettino un codice di condotta
E’ inoltre interessante citare ulteriori misure molto interessanti che pur non riguardando direttamente ed esclusivamente le startup sono da attribuire al sistema generale dell’innovazione, si tratta di misure agevolative in merito a cybersecurity, blockchain, e industria 4.0
Certo mancano ancora alcuni importanti tasselli per rendere l’impianto normativo ancor più efficace, soprattutto in termini di incentivi al lavoro ed inventivi automatici, ma si può dire che siamo sulla buona strada.