Investitori in startup. Una breve istantanea

Analizzando la tipologia di investitori in startup si nota che la gran parte dei fondi proviene da persone fisiche e non da persone giuridiche (rispettivamente circa l’84% e il 15%). Le persone fisiche sono chiaramente i principali investitori in startup.

I Soggetto investitori

Tra coloro che hanno finanziato le startup (compresi  i soci fondatori),  l’86% è costituito da persone fisiche e il 14% da persone giuridiche. In media, ogni startup ha 3,59 investitori persone fisiche e 0,58 persone giuridiche. In termini di percentuale del capitale sociale fornito, la gran parte dei fondi proviene da persone fisiche e non da persone giuridiche (rispettivamente circa l’84% e il 15%). Le persone fisiche sono chiaramente i principali investitori, ma esistono differenze tra le startup

Vicinanza Territoriale

La maggior parte dei  fondatori e degli investitori appartiene allo stesso territorio in cui si trova la startup. Ad esempio, il 71% degli investitori proviene dallo stesso comune in cui ha sede la startup Tali dati sono in linea con le analisi effettuate su dipendenti e startup, da cui emerge che la maggioranza dei soggetti appartenenti ai due gruppi risiede nelle stesse regioni, e il 67% nello stesso comune.

Modalità investimento

Le caratteristiche degli investimenti differiscono notevolmente da un soggetto finanziatore all’altro. Mentre molti investitori investono in una sola startup, altri sostengono attivamente più imprese. Si segnala che, meno dell’1% (0,37%) degli investitori detiene una quota di maggioranza in più di una startup.  Gli investitori seriali sono quindi più l’eccezione che la regola. Essi hanno in genere una maggiore esperienza nell’individuare le startup di successo, e possono quindi essere interessati a specifici tipi di imprese, per cui individuare le caratteristiche di tali startup, nonché le tipicità degli investitori stessi, può essere molto utile.

Settori d’interesse

Gran parte del finanziamento proveniente dagli investitori seriali è convogliato su un numero ristretto di settori: oltre il 62% delle startup interessate opera in quattro tipologie settoriali. La maggior parte delle startup finanziate da investitori seriali opera nell’ambito scientifico e/o informatico: il 21,78% nella programmazione informatica, consulenza e attività connesse; il 21,78% in scienze, ricerca e sviluppo; il 9,90% in altre attività professionali, scientifiche e tecniche e l’8,91% nei servizi di informazione. Rileva come gli investitori sembrino interessarsi agli stessi settori in cui operano, in particolare i settori professionale, scientifico e informatico. Solo lo 0,99% degli investitori seriali opera nel settore finanziario e assicurativo, il che è coerente con la bassa percentuale di imprese italiane operanti in questi ambiti che ricevono finanziamenti di venture capital. È interessante notare che la distribuzione settoriale degli investitori seriali è molto simile a quella degli investitori non seriali, in particolare con riferimento ai primi cinque settori più finanziati.

Effetto leva

Un altro interessante rilievo è se le startup finanziate da investitori seriali presentino o meno migliori performance rispetto alle altre imprese, ad esempio in termini di produzione, forza lavoro, capitali raccolti, ecc.

È interessante notare come i dati indichino che nel complesso gli investitori seriali sostengono imprese più piccole sia in termini di produzione che di occupazione), e come tali imprese ricevano meno capitale rispetto alle altre imprese Al contempo, si rileva che è molto più probabile che gli investitori seriali investano in imprese operanti nel settore energetico e titolari di un brevetto. Ciò è coerente con il fatto che le imprese operanti nei settori della ricerca, della scienza e delle tecnologie dell’informazione sono il principale target degli investitori seriali

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