di Nicola Vernaglione
Ovviamente è una provocazione ma non tanto distante dalla realtà.
Ora, non ho nessuna intenzione di attaccare il “pippone” sulla importanza della costituzione e che l’atto e lo statuto di una società non sono pure formalità o “commodities“; che il fai da te a pochi euro rischia di creare danni economici e patrimoniali decuplicati per i soci. Tantomeno è mia intenzione partire con lo “spiegone” del contenuto e significato delle clausole da prevedere e inserire nello statuto di una startup. Abbiamo già prodotto (e continueremo a farlo) una quantità di articoli, approfondimenti, webinar, e-book, domande e risposte, con la sola finalità di aderire alla nostra missione benefit: “diffondere conoscenza, cultura e consapevolezza imprenditoriale per permettere ai futuri e neo imprenditori scelte e decisioni oculate e consapevoli.“
Voglio, piuttosto e con il vostro aiuto, guardare dentro il fenomeno. Perchè un’attività tanto importante e delicata è caduta nella spirale del low cost (non low fares, che sarebbe più accettabile)?
No, non accetto la risposta: “tutta colpa del web“, altrimenti ritorniamo al “pippone” di cui sopra. Al contrario, i servizi di consulenza erogati sul web (c.d. consultech) sono una grande evoluzione ed una grande opportunità alla quale,abbiamo aderito anche noi di Creazioneimpresa.
Personalmente credo che lo “svilimento” di questo, come di altri supporti consulenziali abbia le sue origini e le sue ragioni nello stesso ecosistema, dove vivono e vegetano “soggetti fumosi” che fanno passare messaggi bacati e pericolosi: “la startup non va gestita con le logiche di un’impresa“; “non serve un business plan (ma basta un fogliettone excel)”; “la valutazione premoney è solo una formuletta su excel“; “per costituire la startup non servono poi queste grandi conoscenze e un supporto vale l’altro, quindi meglio risparmiare“. Ecc., ecc.
Evidentemente una visione “fake” dell’ecosistema startup, che funziona, visti i risultutati. Funziona perchè venduta con una confezione accattivante, ma con dentro “il classico mattone al posto dell’autoradio” (cit. anni ’80).
Ma venendo al dunque. Cosa significa “costituire la startup in 5,10, 24, 72 o 36 ore“?
In verità, attenendoci all’atto vero e proprio la costituzione nei casi più complessi dura un paio di ore.
Sarebbe più giusto parlare di redazione dell’atto e dello statuto, e anche su questo i tempi possono essere molto ridotti: dipende in quanto tempo si ottengono le informazioni e i documenti necessari.
Andiamo oltre. Tecnicamente non si costituisce una startup. E già, proprio così. Al momento della costituzione si crea una srl (nella gran parte dei casi) con caratteristiche (statutarie) di startup innovativa.
La società diventa startup solo nel momento in cui viene iscritta alla sezione speciale.
Anche questo ve lo abbiamo spiegato per bene e non ci tornerò. Vale però la pena ricordare, a questo punto, che, se proprio dobbiamo parlare di tempi, costi e “bravura”, direi di cercare e trovare chi è in grado di garantire una rapida iscrizione alla sezione delle startup, perchè alla fine della fiera, la cosa più importante è solo quella ed è quella che realmente si aquista non l’atto costitutuivo a 100 euro, e se nel pacchetto “low cost” non c’è è un bel problema.
A questo punto mi sembra giusto completare la provocazione iniziale: “noi garantiamo la costituzione in 8 ore e a costo zero, ma ci pagherete le attività per ottenere l’iscrizione come startup che vi garantiamo in 72 ore“.
Ad maiora semper!