Di cosa si parla
Aprire e creare una startup. La Startup Benefit
Continuiamo il nostro ottavo speciale del 2024 dedicato alla creazione di una startup mantenendo il nostro format: approccio avanzato, unito a consigli pratici.
Siamo giunti all’ultimo articolo del nostro speciale.
Abbiamo parlato “dei mesi ideali per costituire“, analizzato la possibilità di poter prevedere un aumento di capitale contestuale alla costituzione, visto i notevoli vantaggi dell’iscrizione contestuale e delle clausole evolute e approfondito il tema del sovrapprezzo che può essere previsto anche sede di costituzione.
Con il contributo di oggi, Ezio Este affronterà un’ulteriore opportunità che può essere raccolta dai soci durante la costituzione: costituire una startup benefit.
In questo articolo accenneremo quindi alle ragioni e ai vantaggi legati a questa scelta e approfondiremo le clausole che devono essere previste nello statuto sociale.
Aprire e creare una startup. Perché una startup Benefit?
In realtà, nel 2024, la domanda potrebbe essere posta in altri termini: perché non costituire una startup benefit? Ma procediamo con ordine.
Abbiamo già scritto molto su cosa sono le società benefit, e in particolare sulle startup benefit.
In sintesi, il legislatore (tra i primi al mondo) ha voluto immaginare una società che, come scopo, avesse oltre quello di “dividere gli utili” anche di perseguire un “beneficio comune” nei confronti degli stakeholder con cui si relaziona.
Non si tratta di beneficenza o di donazioni, piuttosto di progettare la catena del valore (il business model) espandendo la generazione di valore economico e di valore sociale.
La cosa è particolarmente interessante per le startup e le PMI innovative. Dalla nostra esperienza sul campo abbiamo potuto sperimentare che l’innovazione tecnologica sia intimamente connessa con l’innovazione sociale in quanto produce (o può produrre) un impatto, un riverbero positivo a livello sistemico
Aprire e creare una startup. Cos’é una Società Benefit
Facciamoci aiutare dalla norma istitutiva delle società benefit, la Legge 28/12/2015 n° 208 (articolo 1 commi da 376 a 384) che definisce le società benefit, come società: “che nell’esercizio di una attività economica, oltre allo scopo di dividerne gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interesse.”
Il beneficio comune viene inteso come il perseguimento, nell’esercizio dell’attività economica delle società benefit, di uno o più effetti positivi, o la riduzione degli effetti negativi su una o più categorie di stakeholder quali lavoratori, clienti, fornitori, finanziatori, creditori, pubblica amministrazione e società civile.
Aprire e creare una startup. L’oggetto sociale Benefit
Questo impegno, per non rimanere una spinta volontaristica mossa magari dalle migliori intenzioni, deve essere:
1) sancito nell’oggetto sociale della società benefit;
2) rendicontato annualmente nella relazione di impatto. Non svilupperemo il tema in questo articolo. Ribadiamo solamente la relazione di impatto non è l’ennesimo adempimento burocratico cui adempiere. Piuttosto è un importante strumento di pianificazione strategica che consente di progettare (prima) e misurare (poi) il valore creato dall’impresa. E per valore intendiamo sia quello sociale che quello economico, in quanto intimamente legati.
Concentriamoci dunque sull’oggetto sociale benefit.
Proprio la legge che prevede che:
“La società benefit, fermo restando quanto previsto nel codice civile, deve indicare, nell’ambito del proprio oggetto sociale, le finalità specifiche di beneficio comune che intende perseguire.”
Nell’oggetto sociale devono essere descritti i “macro obiettivi” di beneficio comune che la società intende nel tempo perseguire.
Può essere utile anche declinarli per tipologia di stakeholder (clienti, fornitori, dipendenti).
Questi macro-obiettivi devono essere poi declinati in obiettivi più specifici periodici, tipicamente annuali, e deve quindi essere misurato il loro livello di raggiungimento.
Questo processo, come detto, deve essere condiviso nella relazione di impatto.
Aprire e creare una startup. Le altre clausole Benefit
L’oggetto sociale, poi, non deve rimanere lettera morta. È compito degli amministratori gestire la società bilanciando l’interesse dei soci (shareholder) con l’interesse dei lavoratori, clienti, fornitori, finanziatori, creditori, pubblica amministrazione e società civile (stakeholder
La norma infatti prevede:
“La società benefit è amministrata in modo da bilanciare l’interesse dei soci, il perseguimento delle finalità di beneficio comune e gli interessi delle categorie indicate nel comma 376 (gli stakeholder ndr), conformemente a quanto previsto dallo statuto. La società benefit, fermo quanto disposto dalla disciplina di ciascun tipo di società prevista dal codice civile, individua il soggetto o i soggetti responsabili a cui affidare funzioni e compiti volti al perseguimento delle suddette finalità”.
È quindi importante adattare le clausole statutarie relative all’amministrazione inserendo le opportune previsioni, disciplinando le responsabilità dell’organo amministrativo monocratico o del consiglio di amministrazione.
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Lo speciale “Aprire e creare una startup” termina qui.
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