Siamo giunti all’epilogo del nostro breve percorso nel tentativo di fornire alcuni spunti su come affrontare un pitch canvas che possa poi essere adattato a vari contesti ed esigenze.
Oggi terminiamo con le sessioni dedicate ai soci fondatori, alle proiezioni eco-fin, ed alla richiesta e impiego di capitali. Tutti argomenti già affrontati in vari profili in precedenti post di questo blog.
Il team (quasi) perfetto
La logica con la quale gli investitori (o chiunque vi conceda denaro a qualsiasi titolo, incluse Banche e Istituzioni Pubbliche a fronte di Bandi) guarderanno al vostro business si fonda moltissimo sulle competenze iniziali “in coerenza con la proposta di business”, ovvero un founder staff che possieda in se gran parte delle competenze chiave per sviluppare in breve tempo. Questo fondamentale assioma è quasi prioritario rispetto a tutto il resto, anche riguardo a possibili imperfezioni o errori nella enunciazione del Modello di Business.
La logica di chi concede denaro è sempre quella di “realizzare” o ridurre il rischio di restituzione e quindi è necessario far vedere che:
1. vi è una elevata “cantierabilità” ovvero capacità e conoscenze dei soci fondatori nello sviluppare quasi tutte le attività chiave senza necessità e tempi di apprendimento e senza ricorso a competenze esterne;
2. non viene “bruciata” cassa per ricorso a competenze esterne (almeno in fase iniziale)
Ma quali sono le competenze chiave? In via generica (ma anche guardando alle griglie di valutazione di bandi di agevolazione) possiamo senz’altro dire che sono tre (poi declinabili in vari aspetti):
1. Tecnico/produttiva (conoscenza del prodotto e dei processi)
2. Marketing e Commerciale (conoscenze delle modalità e processi del go-to-market)
3. Manageriale
La presentazione nel pitch deve poi mettere in risalto il “chi fa cosa” e per quale motivo ha le capacità di far parte della squadra.
Il completamento del Team può senz’altro comprendere advisor e angels, ma è opportuno tenerli separati dal Team.
Proiezioni eco-fin
L’accuratezza e la profindità di questa sessione è molto variabile e dipende di chi abbiamo di fronte. Se, ad esempio, stiamo mostrando i nostri dati a investitori professionali, non occorre produrre tutti i dati di dettaglio ma solotanto quelli che mostrano il potenziale di crescita e l’ambizione. Un buon modo per mostrare questa sezione è un grafico dell’EBITDA.
Richiesta, impiego, tempi
Ovvero, quanto chiediamo, compe lo impieghiamo e quale sarà la roadmap di sviluppo.
Fare una bellissima presentazione significa arrivare alla fine coinvolgendo per davvero il pubblico ed essere quindi pronti ad avanzare la richiesta di adottare la tua idea e, nel caso di un pitch per fare fund raising, finanziarti.
Attento però. Difficilmente una presentazione di pitch sarà mai sufficiente per farsi finanziare. Sarà senz’altro fondamentale per farsi conoscere e proseguire nel percorso di finanziamento. In ogni caso l’obiettivo è interessare gli investitori a procedere, se non finanziandoti direttamente, ad approfondire la conoscenza del tuo business.
Se hai lavorato bene fin qui, è il momento di avanzare la richiesta di finanziamento mostrando l’ammontare ricercato, lo stato di avanzamento nel percorso di fund raising e le allocazioni previste dei fondi richiesti.