Se te lo sei perso. Eliminare le perdite con la rivalutazione del marchio

Manuale startup. Uno dei problemi comuni alle startup è quello di fronteggiare l’erosione del capitale sociale a causa delle perdite. Un problema che diventa importante non solo dal punto di vista “estetico” (presentazione a investitori) ma strutturale laddove può bloccare o limitare aumenti di capitale, anche in Work for equity, senza aver preventivamente ripianato la perdita, o, in casi estremi, eliminare il rischio dell’Impresa in Difficoltà, con tutti gli effetti a cascata.

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Manuale startup. Rivalutazione o valutazione del marchio aziendale.

Per le startup (come  per ogni impresa) il brand associato al business o ad uno o più prodotti e/o servizi è (dovrebbe essere) un asset intangibile di estremo valore e di estrema importanza, al punto che risulta necessario, da subito, prevederne una opportuna protezione attraverso la registrazione. Il valore del marchio rientra anche in uno di quegli asset che contribuiscono al valore (premoney) della startup affluendo in uno dei criteri qualitativi (berkus e scorecard).

Quello che è meno noto è che con l’art. 110 del DL 14/08/2020 n. 104 è stata prevista una nuova disciplina di rivalutazione dei beni d’impresa, che riguarda i beni risultanti dal bilancio 2019 e può essere effettuata nel bilancio 2020 (quello che per molte imprese è in fase di chiusura e approvazione) e che tra i beni che possono essere rivalutati vi sono appunto anche i marchi  o brand, associati al business o a singoli prodotti o servizi a patto che siano stati iscritti nel bilancio chiuso al 31/12/2019.

Infine ricordiamo che il Decreto Sostegni  all’art 1-bis ha esteso il beneficio al 2021-

Ma quali sono i vantaggi? 

Molto importanti soprattutto se vi sono o sono previste perdite importanti che possano erodere il Capitale Sociale e obbligare al reintegro dello stesso. Infatti il saldo attivo della rivalutazione (o valutazione) secondo le previsioni di legge, “andrà imputata al capitale o accantonata in una speciale riserva” (aggiungiamo di capitale netto).

A prescindere dagli indiscutibili benefici fiscali della rivalutazione del marchio, la ratio della normativa  è proprio quella di consentire la patrimonializzazione dell’impresa, un aspetto di grandissima importanza è legato al miglioramento degli indicatori di bilancio in cui vi sia la componente del patrimonio netto.

Sappiamo molto bene che le banche sono molto sensibili al rapporto tra i debiti finanziari e il patrimonio netto, e con la rivalutazione del marchio, il denominatore di quel rapporto aumenta e migliora l’indicatore.

Nell’ambito degli indicatori di allerta della Crisi e dell’insolvenza d’impresa, il patrimonio netto viene individuato come un elemento di grande importanza.

Un valore del patrimonio netto negativo o per le società di capitali inferiore ai limiti di legge è un presupposto per la segnalazione dello stato di crisi e costituisce un pregiudizio alla continuità̀ aziendale oltre ad essere un fattore di pregiudizio per l’accesso al credito bancario.

Inoltre sempre con riferimento agli indicatori di allerta per la crisi aziendale, con la rivalutazione del marchio vi è anche il miglioramento dell’indice di adeguatezza della patrimonializzazione che si calcola ponendo a rapporto il patrimonio netto sui debiti dell’impresa.

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