Di cosa si parla
Business Model Plan. Abbiamo già parlato del nostro metodo registrato, Business Model Plan, ma è il caso di ricordare che è il metodo CreazioneImpresa per la corretta elaborazione del business plan per una startup, collegato all’unico vero concetto di business plan: quello che sviluppa le assunzioni nella parte qualitativa o narrativa necessarie al corretto sviluppo della sezione numerica (o PEF o Allegato Tecnico). Oggi il business model plan è anche un software in versione 1.0 sviluppato in Excel ed a solo uso interno ma entro la fine del 2022 sarà anche un software SaaS a disposizione di tutti, oltre che un percorso Academy al quale abbiamo anche collegato un e-book (entrambi da pubblicare in ottobre). Oggi riportiamo appunto, in anteprima, un estratto del e-book parlando di due principi chiave per la redazione del business plan.
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Business Model Plan. Una necessaria premessa
Lo abbiamo già detto e scritto più volte e ci teniamo sempre a sottolinearlo: il business plan e, in genere, tutti i modelli previsionali, non devono essere concepiti come “un dogma”, una verità assoluta, quanto piuttosto (e così assolvono alla loro funzione reale) come Sistemi di Supporto alle Decisioni Aziendali. Il perché è proprio nell’appellativo che li contraddistingue: sistemi o supporti di previsione. Ogni sistema di previsione, (anche i più evoluti basati su algoritmi o modelli matematici avanzati) sono più o meno fallibili soprattutto quando analizzano archi temporali di media durata (come un anno o più) e quindi non gli si può richiedere di essere “sistemi di rappresentazione della realtà che verrà”.
Il vero, e interessante, ruolo al quale devono assolvere è quello di stimolare considerazioni, o meglio decisioni, e nel caso specifico del business plan, soprattutto per una startup, quello di contribuire alla consapevolezza dell’intera gestione dell’impresa. E’ per questo motivo che nel nostro business model plan® abbiamo utilizzato una logica progressiva ma allo stesso tempo circolare ed è per questo che abbiamo suddiviso lo sviluppo in moduli funzionali collegati tra loro da logiche condizionali ovvero da assunzioni, credibili.
Business Model Plan. Pertinenza e congruità
I principi di pertinenza e congruità ai quali (tra gli altri) l’intero business plan deve ispirarsi, sono talmente importanti che nei bandi di agevolazione per Startup possono condizionare l’intero impianto della richiesta.
Chi ha già avuto a che fare con bandi e agevolazioni pubbliche (in particolare i bandi che prevedono agevolazioni per investimenti e per il personale) si sarà già imbattuto in una sezione di sviluppo del piano d’impresa: “la descrizione del processo produttivo”.
E’ il caso di sottolineare che questa, tra tutte le sezioni del piano d’impresa (o business plan), è la sezione più importante perché è in base a essa, ed alla sua corretta elaborazione, che il valutatore deciderà quali beni richiesti a investimento e quale personale sia o meno finanziabili.
E, quali sono i principi che applica il valutatore?
La pertinenza e la congruità oltre alla coerenza complessiva
È quindi necessario risultare molto analitici e puntuali, ai limiti della ridondanza e della banalità nel descrivere ogni fase del processo di produzione e vendita includendo anche le attività “strutturali” a monte e a valle del processo.
Solo in questo modo, e dimostrando l’assoluta necessità di beni e persone collegate al nostro processo, il valutatore sarà portato a ritenere pertinente il costo e quindi a valutarlo ammissibile.
In tema di congruità (altro principio essenziale) i bandi richiedono di allegare preventivi (per alcuni bandi, soprattutto in passato, più di uno) e a motivare la scelta del fornitore in termini di convenienza della fornitura (congruità, appunto).
Il tema della coerenza è invece strettamente collegato al posizionamento e al modello di business.
Ad esempio, un investimento o una risorsa sono finanziabili nella misura in cui sono essenziali (soprattutto nella scelta qualitativa e nel relativo costo) in termini di coerenza, con il modello di business e con le scelte di posizionamento. Questo concetto nel nostro ebook di prossima pubblicazione è meglio chiarito con un esempio nel modulo degli investimenti. Al momento ci preme precisare, in breve, l’importanza delle fasi “a monte” e “a valle”.
Ad esempio la consegna di prodotti alimentari è una attività “a valle” del processo di produzione e vendita in senso stretto e se decido di farlo “in proprio” dovrò prevedere l’acquisto di uno o più mezzi e la previsione di personale addetto.
La previsione di un quadro elettrico che gestisca tutti i macchinari e gli impianti è una attività “a monte”. In questo caso dovrò prevedere i costi di acquisto/realizzazione e i costi di manutenzione.
Quindi cosa ci occorre per sviluppare questa fase?
Descrivere in maniera analitica il processo di produzione e vendita includendo le fasi a molte e a valle (il nostro blueprint al quale abbiamo già fatto ricorso per i costi di struttura).
Definire “il chi fa cosa” in quella specifica fase e le strutture (soprattutto beni di investimento) necessari allo sviluppo.
Definire nel tempo, quante risorse sono necessarie a sviluppare quella fase (mansioni e numero addetti per mansione).