Startup Legal Eccoci al secondo approfondimento dello Speciale “Startup Legal” curato dal Neo Partner e socio di CreazioneImpresa, Andrea Lovato, avvocato e, qualificato Startup Specialist al Master IPSOA.
Dopo aver introdotto nel primo contributo del caffè della scorsa settimana del “perchè alle startup serve un avvocato“, ovvero dell’importanza di rivolgersi ad un avvocato esperto in materia societaria e contrattuale, evitando errori che possono trascinarsi lungo il percorso di sviluppo e crescita della società e manifestarsi, puntualmente, nel momento meno propizio, oggi proseguiamo con un argomento che già dal titolo risulta interessante: il Legal Desing.
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Startup Legal. Il contratto, uno strumento da maneggiare con cura e consapevolezza
Partiamo da un concetto già espresso: la regola è (o dovrebbe essere) quella di evitare il fai-da-te.
Ciononostante, ragioni di economia, di praticità e talvolta di sottovalutazione dei rischi fanno sì che la stesura di contratti di ogni genere e specie avvenga ad opera degli stessi imprenditori o, nei migliori dei casi, dai loro consulenti aziendali seppur privi di una specifica conoscenza della materia contrattuale. Consapevoli di questa pratica molto diffusa, proviamo a dare qualche utile indicazione nel tentativo di limitare al minimo le occasioni di errori e strafalcioni
Startup Legal. Cosa si intende per Legal Design
Parliamo di quell’idea, aspirazione o tecnica multidisciplinare di rappresentazione di concetti e contenuti giuridici, tra cui appunto il contenuto di contratti, immediatamente fruibili sotto il profilo comunicativo per gli utenti.
Si fa riferimento all’uso di linguaggi diversi da quello naturale espresso con le parole, ovvero segni grafici non convenzionali quali, ad esempio, diagrammi, grafici, mappe, icone, infografiche, mappe mentali e concettuali, linee del tempo, disegni, e altro ancora.
Un caso emblematico è rappresentato dai cd. comic contract, vale a dire accordi di natura economica con manovalanza analfabeta in cui dei disegni, a mo’ di fumetto, sostituiscono integralmente il testo contrattuale. Senz’altro uno strumento utile di maggiore comprensibilità e fruibilità per chi non sa ne’ leggere ne’ scrivere.
Startup Legal. La vera essenza del design
Quindi il suggerimento è di ricorrere a immagini, icone e grafici per superare ogni rischio di incertezze nell’interpretazione del testo di un contratto?
Quello del legal design è una metafora per far comprendere che non solo le parole, ma ogni altro segno grafico non convenzionale può essere utile e validamente utilizzato per semplificare l’espressione di concetti contrattuali. Ma purtroppo anche questi segni o strumenti alternativi non consentono di risolvere il problema di diverse o opposte interpretazioni. Alcuni esempi possono chiarire meglio il concetto.
Si pensi all’uso degli emoticon nei sistemi di messaggistica. In uno studio del 2016 del gruppo di ricerca GroupLens dell’Università del Minnesota – Facoltà di Informatica e Ingegneria- è stato chiesto agli utenti di dare la propria interpretazione di 22 di queste “faccine” allo scopo di valutare la variazione dell’interpretazione in termini di sentimento (“quanto ritieni positiva questa emoji?”) e di semantica (“che cosa significa questa emoji?”). Dalla ricerca è emerso che solo il 4,5% dei simboli esaminati hanno dimostrato un basso livello di disaccordo mentre, nel 25% dei casi, i partecipanti non si sono trovati d’accordo sul significato né sulla resa emotiva dell’emoji analizzata. Se cioè la faccina avesse un significato positivo, neutro o negativo. È altresì emerso che la situazione peggiora ulteriormente se mittente e destinatario della comunicazione non utilizzano la stessa piattaforma (IoS o Android).
La diversa cultura delle parti coinvolte può acuire la divergenza di interpretazione. Il colore che in una cultura è segno di benessere, felicità, in un’altra cultura può essere segno di cattivo presagio, morte o altra disavventura. Si pensi alla gestualità o ad altre espressioni e comportamenti che assumono valenza diametralmente opposta a seconda di dove ci si trovi.
Startup Legal. Quindi nemmeno il legal design può aiutare?
Ripeto, ho voluto introdurre il concetto di legal design per far comprendere quanto complicata e variegata possa essere la vicenda interpretativa di un contratto. Qualunque sia la lingua, addirittura anche se si ricorre a segni grafici diversi dalle parole. Del resto, se non si riesce a mettere d’accordo un gruppo di persone sul senso o significato di una faccina o di un segno grafico, figuriamoci sull’uso delle parole, specie se di significato tecnico.
Startup Legal. Veniamo ai suggerimenti promessi
Ipotizziamo un adattamento del concetto di legal design, nel senso che il corrispondente delle icone, infografiche, diagrammi e disegni siano delle espressioni e vocaboli di uso corrente e comune e che queste ultime vadano a sostituire, laddove possibile, altrettante espressioni e vocaboli di estrazione tecnico-giuridica. In clàris non fit interpretàtio.
Startup Legal. Il latino non semplifica
Il latino degli antichi equivale all’inglese della società moderna non solo per la portata universale e capacità di entrambe di mettere in comunicazione persone di lingue e culture diverse, ma anche per la loro facilità di sublimare concetti in una manciata di parole. L’aforisma latino in questione esprime un principio tanto semplice quanto banale: non necessita un’attività interpretativa a fronte di norme o contratti formulati in modo chiaro ed inequivocabile.
Più facile a dirsi che a farsi. Il suggerimento è quello di usare espressioni brevi, concetti semplici con parole di uso corrente o comune, senza cedere alla tentazione di impressionare la propria controparte contrattuale con espressioni altisonanti di cui però non è ben chiara la portata o il significato; compreso l’uso di espressioni o parole in lingue diverse dalla propria, avendo a mente che espressioni tecnico-giuridiche nate in contesti giuridici diversi (il mondo delle startup…..a partire dal nome startup ne è intriso), possono avere effetti o declinazioni differenti nel nostro sistema giuridico.
Startup Legal. Fomule e modelli
I modelli contrattuali preimpostati andrebbero usati dagli addetti ai lavori. Il suggerimento è quello di farne un uso critico, domandandosi cosa vogliano dire una determinata parola o una frase e, qualora non siano chiare, di provare a sostituirle con espressioni e parole di uso comune di cui si conosce e comprende il senso.
Per ora ci fermiamo qui. Il tema di ci introduce all’argomento del prossimo articolo, quello dell’uso delle clausole di stile.