Startup e accesso ai fondi. Eccoci al quarto e ultimo appuntamento con lo speciale Startup e accesso ai Fondi. Come preannuciato, con l’approfondimento di oggi, il socio e partner Pierpaolo Vannucci , affrontando il tema del bando Smart e Start, dopo aver trattato nel primo articolo delle startup ideali per il bando , e nel secondo dell’iter di valutazione, e nel terzo delle spese agevolabili oggi concludendo sul tema Smart & Start entra nel merito dell’erogazione e della rendicontazione.
Ricordiamo che come sempre al temine di questo speciale si terrà il nostro webinar dedicato ABC startup durante il quale si potranno porre domande in diretta all’autore dello speciale. La data è giovedì 16 novembre alle ore 19.00
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Startup e accesso ai fondi. Cosa avviene dopo l’approvazione della domanda del bando smart & start
Innanzitutto, qualora la domanda sia stata presentata in favore di società non costituita, deve avvenire la costituzione della stessa nel termine inderogabile di 3 mesi dall’approvazione. Seguirà la sottoscrizione del contratto di finanziamento che specifica tutte le condizioni del rapporto con Invitalia. In ogni caso, la società potrà iniziare ad effettuare gli investimenti previsti dal piano imprenditoriale anche prima della comunicazione della domanda, avendo cura di fare inserire nelle fatture il codice di protocollo comunicato da Invitalia al momento del caricamento della domanda. Al momento dell’approvazione della domanda verrà comunicato un nuovo codice di riferimento.
E’ importante sottolineare che fino alla sottoscrizione del contratto di finanziamento, la compagine sociale (società costituita o costituenda) non può variare, salvo i casi di forza maggiore debitamente motivati e in conseguenza di campagne di crowdfunding che hanno determinato l’ingresso di nuovi soci con quote minoritarie ai sensi del punto 7.1 lett.e) della Circolare Esplicativa n. 439196 del 16 dicembre 2019.
Startup e accesso ai fondi. Come avviene l’erogazione delle agevolazioni nel bando smart & start
L’erogazione del finanziamento avviene su richiesta dell’impresa beneficiaria in non più di 5 (cinque) stati di avanzamento lavori, presentando ad Invitalia le fatture dei fornitori più una serie di allegati che dimostrino che il progetto è partito. Ciascuna richiesta di erogazione deve essere di importo almeno pari al 10% (dieci percento) dell’investimento complessivo ammesso.
E’ possibile richiedere una anticipazione che dovrà essere presentata entro 4 mesi dalla data di firma contratto (punto 12.4 della Circolare) e la richiesta non dovrà essere superiore al 40% dell’importo complessivo delle agevolazioni concesse. L‘istanza dovrà essere corredata da fidejussione o polizza fidejussoria di importo pari all’anticipazione richiesta e di durata almeno pari a 36 (più eventuale proroga tacita di 6 mesi ove la fidejussione non sia stata previamente svincolata da Invitalia) dalla data di emissione, alle condizioni previste dal suddetto punto.
In fase di rendicontazione Invitalia richiede alla startup di dimostrare di avere adeguate coperture del 20% del progetto non coperto dall’agevolazione.
Nel limite del 30% (trenta percento) delle spese ammesse alle agevolazioni, i soggetti beneficiari possono presentare anche titoli di spesa non quietanzati. I titoli di spesa devono riportare, nell’oggetto o nel campo note, l’indicazione del codice CUP (Codice Unico progetto). In questo caso, Invitalia richiede l’immediato apporto di risorse finanziarie non coperte dall’agevolazione (considerando tra le spese non coperte anche l’IVA)
E’ importante ricordare che tutti i pagamenti devono essere effettuati attraverso le modalità previste nella Circolare, ovvero utilizzando uno o più conti corrente ordinari intestati all’impresa beneficiaria dedicati, anche in via non esclusiva, alla realizzazione del piano d’impresa (comunicati nell’apposito campo della richiesta di erogazione) e, al fine di ottemperare agli obblighi previsti per la tracciabilità dei flussi finanziari, i documenti che comprovano il pagamento dei titoli di spesa rendicontati (incluse le dichiarazioni di quietanza del fornitori), ad eccezione dei costi per personale dipendente, dovranno riportare il Codice Unico di Progetto (CUP) indicato nella comunicazione di ammissione alle agevolazioni ovvero all’interno del contratto di finanziamento.
Startup e accesso ai fondi. La conversione del debito delle agevolazioni nel bando smart & start
Dal 2022 Smart&Start offre ulteriori vantaggi. È stata introdotta infatti la possibilità per le startup finanziate con Smart&Start Italia di convertire una parte del finanziamento agevolato in contributo a fondo perduto.
In particolare, se nella società vengono realizzati investimenti in capitale di rischio nella forma di investimento in equity, ovvero di conversione in equity di uno strumento in forma di quasi-equity da parte di investitori terzi o di soci persone fisiche, è possibile chiedere di trasformare in fondo perduto una quota del mutuo.
L’investimento nel capitale di rischio deve essere almeno di 80.000 euro, avere una durata minima di tre anni e, nel caso di apporto da parte di investitori terzi, non deve determinare una partecipazione di maggioranza. Il finanziamento agevolato è convertibile fino a un importo del 50% delle somme apportate dagli investitori terzi e, comunque, non oltre il 50% del totale delle agevolazioni concesse alla startup.
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Termina qui questo speciale dedicato al bando Smart & Start. Il prossimo speciale che ci condurrà fino alla soglia delle festività natalizie lo dedichiamo ad una serie di argomenti già trattati ma che alla luce di casistiche molto particolari e complesse, abbiamo avuto modo di approfondire nel corso degli ultimi mesi.