Società Benefit. Ultimo dei tre articoli “delle 30 risposte utili” consci e felici che l’argomento non si esaurisce qui. Oggi affrontiamo altre questioni, tra “ho sentito dire“ e confusione su “cosa bisogna fare” per essere Società Benefit, passando per il sempreverde “è una impresa sociale?“. Ma non solo, in quest’ultima sessione il partner Ezio Este, risponde anche a domande molto interessanti in tema di “shared value” e “reti d’impresa”.
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Società Benefit. Soci e amministrazione
21.Nella mia S.r.l. (che è anche startup) ho alcuni soci (persone giuridiche) che operano in attività e settori non sostenibili? Può essere un problema per qualificarmi come benefit?
Più che un problema giuridico può essere un problema di opportunità. Noi di creazioneimpresa abbiamo per esempio scelto, e l’abbiamo scritto nel nostro manifesto, di non operare con clienti e società che svolgono attività marcatamente non sostenibili
22.Cosa rischia l’amministratore che non persegue gli obiettivi benefit, ancorché codificati nell’oggetto sociale?
Diventare una società benefit è una sfida affascinante, che consente di coniugare il business con gli impatti che questo può avere sulla società. Gli amministratori si assumono quindi un impegno sia verso gli shareholder (i soci e quindi gli investitori) sia verso gli stakeholder verso cui hanno dichiarato di generare l’impatto. La legge richiede infatti di amministrare la società benefit in modo da bilanciare l’interessi dei soci, il perseguimento del beneficio comune e gli interessi degli stakeholder così come indicati nell’oggetto sociale individuando il soggetto (amministratore) a cui affidare le funzioni e i compiti per perseguire questi obiettivi.
L’inosservanza di questi obblighi – precisa la norma – può costituire inadempimento dei doveri imposti dalla legge e dallo statuto. Trova quindi applicazione la normativa in tema di responsabilità degli amministratori.
Società Benefit. Dimostrare di esserlo
23.Se nel budget destino una parte delle risorse, ad esempio, alla riforestazione, è sufficiente a qualificarmi come benefit? È sufficiente come attività benefit da rendicontare?
La legge 208/2015 definisce il beneficio comune come il perseguimento, (nell’esercizio dell’attività economica di una società benefit) di uno più effetti positivi o la riduzione degli effetti negativi su categorie di staheholder. Per una società che opera nel settore del legno-arredo il fatto che si impegni a sostituire (anche parzialmente) gli alberi utilizzati per realizzare i propri prodotti ridurrebbe l’impatto ambientale del suo business svolgendo un’iniziativa che si pone a monte della sua catena del valore. Questo può essere l’inizio e poi da cosa nasce cosa: una maggiore attenzione alla filiera della silvicoltura può generare impatti importanti sia sulle realtà locali che sul business della stessa società.
24.Mi hanno detto che per qualificare la mia startup come benefit, devo dimostrare “responsabilità sociale” o “shared value”, ma cosa significa concretamente?
Sono due concetti molto simili, spesso utilizzati come sinonimi, ma profondamente diversi. Ne abbiamo parlato a lungo nei nostri caffè, in particolare qui e qui. In sintesi, possiamo dire che mentre la responsabilità sociale d’impresa mira a distribuire (ad alcuni stakeholder) una parte della ricchezza (valore) generata dall’impresa, lo shared value consiste nell’espandere la dotazione complessiva di valore economico e sociale. Quindi potenzialmente è molto più impattante.
25.La relazione d’impatto va fatta ogni anno? Ci sono organismi o società certificate alle quali bisogna rivolgersi obbligatoriamente?
Si la relazione deve essere fatta ogni anno, e come abbiamo già visto, va depositata insieme al bilancio. Naturalmente non è necessario rivolgersi ad alcun organismo o società certificata per redigerla. Quello che è importante è invece adottare uno standard di valutazione esterno che rispecchi i requisiti previsti dalla legge cioè che sia esauriente, credibile e trasparente.
Società Benefit. Modelli organizzativi e societari
26.La società benefit è un’impresa sociale? Un’impresa sociale può essere società benefit?
La società benefit è un’innanzitutto un’impresa lucrativa, che ha l’obiettivo del profitto quindi di conseguire e distribuire utili ai soci o agli azionisti. Le imprese sociali invece esercitano in via stabile e principale un’attività economica organizzata al fine della produzione e dello scambio di beni o servizi di utilità sociale, diretta a realizzare finalità di interesse generale. Quindi sono due modelli organizzativi che giocano su campi da gioco completamente diversi.
27. Ho sentito parlare di ibridi organizzativi. Hanno qualche attinenza con le Società Benefit?
Il nostro modello economico-sociale si sorregge sostanzialmente ancora su 3 pilastri: lo Stato, il mercato e il no-profit (cosiddetto terzo settore). Negli ultimi stiamo assistendo a realtà che si pongono in mezzo a questi settori tradizionali. Hanno iniziato negli anni ’90 del secolo scorso le cooperative sociali che dal no-profit si sono spinte nel versante del mercato. Il fenomeno, nel frattempo, è cresciuto anche grazie a una sempre maggiore difficoltà dello Stato a sopperire alle istanze sociali in un contesto sempre più complesso. Anche le società benefit rappresentano bene questa idea di ibridazione: dal mercato si stanno spingendo nel versante della società nell’accezione più ampia del termine.
28.Come può una startup tecnologica diventare benefit?
L’innovazione è cambiamento. E il cambiamento genera sempre impatto e spesso (non sempre) quando il cambiamento sopravvive al tempo l’impatto è positivo. Quindi una startup tecnologica ha una catena del valore intimamente connessa con l’idea di beneficio comune. Si tratta di declinare la value proposition e il business model con un respiro ampio che contempli anche le relazioni tra business e società.
29.Una rete d’imprese può diventare benefit?
La legge istitutiva delle società benefit non prevede espressamente nulla in tal senso limitandosi a citare i tipi di società previste dal codice civile, fra cui vi sono le società di persone.
Non essendoci quindi espliciti divieti ed essendo assimilabile una rete d’imprese, dal punto di vista della responsabilità giuridica, a una società di persone alla fine del 2021 è stata costituita e regolarmente iscritta al registro per le imprese, la prima rete di impresa benefit.
30.Per una startup innovativa è più facile raccogliere capitali da investitori qualificandosi come società benefit?
L’attenzione della finanza ai temi della sostenibilità non è cosa recente. A volte si declina in operazioni più che altro di comunicazione e di marketing, ma quello che è certo è che l’impact investing sta diventando un argomento sempre più attuale e importante.
Quindi essere società benefit per una startup innovativa è visto con particolare appeal da investitori anche istituzionali ed è considerato un vantaggio anche per l’accesso ad alcuni programmi di accelerazione.