Costituzioni on line. C’era una volta una montagna che era prossima a partorire. Le doglie cominciarono a farsi sempre più intense e gli intervalli tra una contrazione e l’altra ebbero dapprima una durata di poche ore, poi le pause iniziarono a farsi sempre più brevi fino a iniziare il travaglio. Presa dal dolore, dalla cima della montagna cominciò a uscire del fumo mentre la terra intorno tremava, gli alberi caddero uno ad uno colpiti dagli enormi massi che rotolavano giù a valle…….ognuno si mise in ginocchio aspettando chissà quale calamità dovesse accadere da un momento all’altro. Quando la nube si dissolse, grande fu la sorpresa, poiché da quei rumori infernali e apocalittici, spuntò fuori dalle rocce ancora fumanti la testa di un piccolo sorcio. La montagna aveva partorito un topolino.
Oggi inziamo così con una sintesi della nota favola di Esopo che sembra racccontare il travaglio della vicenda che ha accompagnato le costituzioni on line di startup. Lo facciamo perchè con l’ausilio di un Notaio abbiamo testato la “nuova versione” della costituzione on line per verificare se tanto ritorno di entusiasmo intorno all’argomento potesse trovare effettivo riscontro.
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Costituzioni on line. Breve storia
Partiamo dalla fine: il monopolio è sempre inefficiente.
Così ci dice la teoria economica e così, tante volte abbiamo tutti sperimentato nella realtà.
Proseguiamo ora dal principio: c’era una volta la costituzione delle startup online. Quella vera, digitale che con la piattaforma del MISE, potevi preparare l’atto costitutivo e lo statuto, magari facendoti aiutare dai funzionari della Camera di Commercio, e con 200 euro (il costo dell’imposta di registro) avevi la tua startup.
Correva l’anno 2016 quando il nostro legislatore ha emanato i decreti che consentivano, attraverso uno statuto standard, la costituzione di una startup innovativa senza l’intervento del notaio.
Costituzioni on line. Lo statuto standard e la piattaforma del Mise
Si sa, l’innovazione non è mai perfetta, il sistema aveva tutta una serie di limiti giuridici e di complessità tecniche, ma ha dato una grande spinta alla nascita di imprese innovative.
Parallelamente nel tempo sono fioriti anche tutta una serie di servizi digitali (spesso forniti da startup) che facilitavano il processo di costituzione online, che grazie a una sana concorrenza sono diventati via via sempre più efficienti ed economici.
Anche noi ci siamo lanciati in questa avventura, ed è stata un’esperienza entusiasmante, fino a che i limiti giuridici della procedura (che non abbiamo mai nascosto) hanno portato il Consiglio di Stato a chiudere dalla sera alla mattina la piattaforma e a mettere la parola fine a questo spiraglio di futuro nel triste magma della burocrazia.
Costituzioni on line. Concorrenza o monopolio?
Era il marzo del 2021 e fra gli addetti ai lavori aleggiava una flebile speranza che più che una fine avrebbe potuto piuttosto trattarsi di una pausa.
Già perché avrebbe dovuto essere da lì poco approvata la Direttiva Europea che lasciava al legislatore ampi spazi di manovra per individuare altri soggetti, oltre ai notai, che potessero supportare la fase di costituzione una società.
Era l’occasione giusta per aggiustare le problematiche riscontrate dal punto di vista giuridico e proseguire sulla strada orientata verso il domani e l’innovazione lasciando spazio alla concorrenza e ai miglioramenti che, soprattutto in questo caso, queste portano con sé.
Come è andata a finire? Al netto di facili ed eccessivi entusiasmi?
Scoprilo nel prossimo “caffè” nel quale tratteremo del nostro test della nuova procedura di costituzione on line.