Detrazioni per investimenti in startup. Eccoci con il quinto contributo della nostra rubrica “il caffè dell’estate” che ci accompagnerà fino a settembre. Una rassegna ed una selezione degli articoli più interessanti (secondo i nostri lettori). Con l’approfondimento della scorsa settimana abbiamo trattato l’importantissimo e delicato tema della indicazione corretta della data dell’investimento da riportare nella certificazione da rilasciare agli investitori. Un aspetto sostanziale e rilevante (e poco conosciuto) che spesso crea confusione e quindi errori. Errori che possono creare effetti gravissimi come la revoca delle agevolazioni con penali e sanzioni. Abbiamo visto che sostanzialmente, in ragione della modalità di aumento di capitale adottata, possono delinearsi quattro possibili scenari. Il primo, il più comune e anche il più semplice, riguarda quello dell’aumento di capitale dove l’intero importo (capitale e sovraprezzo) sia contestualmente liberato dai sottoscrittori. Passiamo ora ad analizzare gli altri tre.
Per chi volesse approfondire con una lettura estiva ricordiamo che sull’argomento è disponibile il nostro e-book di recente pubblicazione
Guarda il Videocaffè
Detrazioni per investimenti in startup. Lo scenario dell’aumento di capitale inscindibile senza contestuale liberazione.
Il secondo dei quattro scenari riguarda il caso di aumento di capitale “inscindibile”. Giova citare a questo proposito che, se nulla è indicato nella delibera l’aumento di capitale si intende sempre inscindibile e contestuale. Venendo invece al significato di “inscindibile”, il termine ne definisce di fatto la “validità”, vale a dire che l’aumento di capitale deliberato si intenderà “chiuso” solo se l’intero importo venga sottoscritto e se (aggiungiamo) in caso di sovraprezzo questo sia stato interamente versato. Ora resta da chiarire l’aspetto della “data di chiusura” dell’aumento di capitale; come detto, se nulla è indicato nella delibera l’aumento di capitale si intende contestuale (e quindi torniamo al primo scenario). Diversamente, quindi, la delibera può indicare una data di chiusura dell’aumento di capitale, che, è bene precisarlo, è da intendersi come un termine “entro il”. In questo caso, quindi, l’aumento di capitale deliberato si intenderà “chiuso” solo nel momento in cui (e comunque “entro il”) le sottoscrizioni e i versamenti (integrali del capitale e del sovraprezzo) siano stati effettuati. In caso contrario (quindi anche in caso di sottoscrizioni e versamenti parziali) l’aumento di capitale si intenderà decaduto e quindi non effettuato neppure per la parte versata, e nulla andrà comunicato al registro delle imprese. Questa modalità tipicamente è quella adottata nella raccolta di capitali attraverso piattaforme di crowdfunding. Quindi tornando alla questione principale (quale sia la data dell’investimento) risulta interessante proprio l’evento di “chiusura” dell’aumento di capitale che, come già precisato ed evidente può essere anche precedente alla data limite. In questo caso, quindi, vi sarà una “constatazione” dell’organo societario competente che l’aumento di capitale si è chiuso con l’intera sottoscrizione ad una certa data.
E veniamo al dunque.
È questa la data da indicare nell’istanza e nella certificazione? È la data del deposito per l’iscrizione degli avvenuti versamenti? È un’altra data?
Proprio a questo proposito trova applicazione il disposto dell’art. 3 comma 6 del Decreto del 28 dicembre 2020, ovvero che la data dell’investimento (e, aggiungiamo, quella nella quale ufficialmente si acquisiscono diritti e obblighi relativi alla partecipazione) è proprio quella “…del deposito per l’iscrizione nel registro delle imprese”.
Detrazioni per investimenti in startup. Lo scenario dell’aumento di capitale scindibile
Il terzo dei quattro scenari riguarda il caso di aumento di capitale “scindibile”. Anche qui giova ricordare a questo proposito che si tratta di un aumento di capitale che si intenderà “chiuso” entro la data indicata in delibera e (a differenza di quello inscindibile) anche se non interamente sottoscritto (quindi “valido” anche parzialmente ovvero per la sola parte sottoscritta). Al netto della sostanziale differenza appena evidenziata, il meccanismo della data dell’investimento resta identico a quanto sopra spiegato per l’aumento di capitale “inscindibile”, ovvero la comunicazione ed il deposito per l’iscrizione al registro imprese avverrà (tranne nel caso dell’aumento di capitale progressivo, di cui si dirà a breve) “in una volta” e per tutti i sottoscrittori, e questa è la data effettiva dell’investimento.
Detrazioni per investimenti in startup. Lo scenario dell’aumento di capitale scindibile e progressivo
Quarto e ultimo scenario (il più interessante) è quello che riguarda l’aumento di capitale scindibile e progressivo. In questo caso, senza ripercorrere quanto già in precedenza illustrato, diremo che la differenza sostanziale sta proprio nella “progressività” ovvero nel fatto che la porzione di capitale si intende sottoscritta e l’investimento effettuato non alla data indicata nella delibera notarile come termine finale per sottoscrivere l’aumento, bensì nel momento stesso in cui avvengono i singoli versamenti; o, per maggior precisione, nel momento in cui, progressivamente e parzialmente, avviene la comunicazione ed il deposito al registro delle imprese.
————————————————————————————————————————————–
Per oggi terminiamo qui. Seguici e resta aggiornato per conoscere il tema del prossimo approfondimento dello “Speciale Estivo”