Le SIAVS ovvero Startup Innovative a Vocazione Sociale, sono state da poco introdotte e regolamentate nell’ordinamento italiano, e stanno divenendo una realtà sempre più interessante e presente nel panorama generale del fenomeno Start up innovative
Non torneremo (anche se ce ne sarebbe bisogno) sull’essenza e sul significato di SIAVS, di come si costituiscono e di come possono operare, l’unica precisazione che ci sentiamo di fare nel contesto dell’argomento che trattiamo oggi è questo: le SIAVS non sono (o non sono obbligate) ad essere imprese sociali, e quindi possono operare nel campo del Profit connotandosi per i requisiti di innovazione e per una finalità sociale anche trasversale e quindi non collegata o collegabile ad un particole e richiesto codice ATECO (come accade per le Imprese Sociali).
Proprio per queste ragioni e per la stessa natura delle SIAVS il tema dell’impatto sociale sta trovando definitivamente una sua collocazione nel linguaggio e nel pensiero non solo delle organizzazioni del Terzo Settore, ma anche, e sempre di più, delle organizzazioni for-profit in Italia. Si tratta sicuramente di un passo fondamentale per contribuire a sviluppare una società più capace di generare valore.
Il cambio di passo e di mentalità in tema di misurazione dei costi e benefici sociali (Business_Model_Canvas_Template) lo si può evincere già dalla riformulazione del Business Model Canvas che introduce proprio il concetto di Costo-Beneficio Sociale integrandolo nella definizione stessa del Modello di Business delle organizzazioni profit.
Lavorando a questo scopo, organizzazioni di diversa natura stanno sviluppando o dotandosi, lodevolmente, di strumenti per trasformare le proprie intenzioni in azioni generatrici d’impatto sociale. Uno strumento (Guida_Startup_Innovative_Vocazione_Sociale_21_01_2015) da citare (anche perché obbligatorio ai fini del riconoscimento dello Status di SIAVS) è il documento strategico di impatto sociale. Una relazione strategica operativa da elaborare secondo schema (non rigido) e indicazioni ministeriali, che ha la finalità non solo di evidenziare ed enunciare “la socialità” anche trasversale della SIAVS ma anche di garantire appunto la stessa iscrizione alla sezione speciale del Registro Imprese. Ma lo strumento più importante, è senz’altro la valutazione d’impatto sociale (che può di fatto coincidere con il documento strategico di impatto sociale) attraverso l’applicazione della metodologia SROI (Social Return on Investment). Cerchiamo di evidenziarne gli aspetti salienti.
Presupposti di base
Ogni giorno le nostre azioni e attività creano e distruggono valore, cambiando il mondo che ci circonda. Sebbene il valore che creiamo vada ben oltre ciò che può essere reso in termini finanziari, quest’ultimo è l’unico tipo di valore che solitamente è misurato e rendicontato. Di conseguenza, le cose che possono essere comprate e vendute assumono una maggiore importanza, mentre molte altre importanti sono trascurate. Le decisioni così prese non sono così positive quanto potrebbero poiché si basano su informazioni incomplete riguardo il loro vero impatto complessivo. Il Ritorno Sociale sull’Investimento (SROI) è un approccio per la misurazione e rendicontazione di questo più ampio concetto di valore; ha l’obiettivo di ridurre la diseguaglianza e la degradazione ambientale, di migliorare il benessere, integrando nell’analisi i costi ed i benefici sociali, economici ed ambientali. Lo SROI misura il cambiamento secondo modalità rilevanti per le persone e le organizzazioni che lo sperimentano o vi contribuiscono. Spiega la storia di come il cambiamento è stato creato, misurando gli outcome sociali, ambientali ed economici e utilizzando valori monetari per rappresentarli. Ciò permette di calcolare un ratio tra benefici e costi. Per esempio, un ratio di 3:1 indica che un investimento di € 1 genera € 3 di valore sociale. Lo SROI s’interessa al valore piuttosto che al denaro. Il denaro è semplicemente un’unità di misura comune, essendo, in tal senso, un’utile e condivisa forma di attribuzione di valore. Così come un business plan contiene molte più informazioni che le sole proiezioni finanziarie, lo SROI è molto più che un numero. È una storia che ci parla del cambiamento, su cui basare delle decisioni; una storia che comprende casi di studio, includendo informazione qualitativa, quantitativa e finanziaria. Un’analisi SROI può assumere diverse forme. Può contemplare il valore sociale generato da un’intera organizzazione, oppure può focalizzarsi su uno specifico aspetto del lavoro di un’organizzazione. Ci sono inoltre varie modalità per realizzare lo SROI. Ma cominciamo da principi di calcolo e redazione
I Principi di composizione dello SROI
Lo SROI è stato sviluppato a partire dalla contabilità sociale e dall’analisi costi-benefici, ed è basato su sette principi. Questi principi sono:
- Coinvolgere gli stakeholder;
- Comprendere il cambiamento;
- Valutare ciò che conta;
- Includere solo ciò che è materiale;
- Non sovrastimare;
- Essere trasparenti;
- Verificare il risultato.
Nei prossimi articoli approfondiremo ognuno dei principi