Startup Legal Abbiamo concluso il nostro quarto ciclo di approfondimento.
Dopo lo speciale sulla valutazione premoney e quello sulla costituzione quello sul Work for Equity e, infine quello dedicato alle Detrazioni inauguriamo una nuova serie di approfondimenti, una novità assoluta: Startup Legal. Nuova per le tematiche. Nuova perchè l’autore degli approfondimenti e del Videocaffè sarà il Neo Partner e socio di CreazioneImpresa, Andrea Lovato. Naturalmente avvocato e, ovviamente qualificato Startup Specialist al Master IPSOA.
Uno speciale, che inaugura anche una nuova area di serivizi di supporto per Startup e PMI.
Oggi iniziamo con il primo contributo introduttivo: perchè alle Startup serve un avvocato
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Startup Legal. Perchè uno speciale dedicato
Il punto di vista dell’avvocato è condizionato dall’esperienza e dalla pratica forense, espressione che uso volutamente nella sua accezione meno nobile; mi riferisco alla gestione della fase patologica delle vicende societarie che, come quelle familiari, vedono iniziali incomprensioni diventare contrasti, poi liti ed infine processi, disintegrando tutto quanto di buono è stato fatto nel momento fisiologico del rapporto tra soci, quando a muovere ed a guidare gli animi erano entusiasmo, ottimismo, spensieratezza e voglia di raggiungere ambiziosi traguardi. In quei momenti non c’è tempo ed interesse per occuparsi di aspetti che nessuno intravede e che riguardano semmai le infelici esperienze altrui, non certo la propria.
Startup Legal. Perchè servono i contratti
Sono solito dire ai clienti che il contratto viene scritto per essere riposto in un cassetto e lì (sperabilmente) rimanere dimenticato. Perché dunque pagare il servizio di un avvocato per una cosa destinata all’oblio? La risposta è tanto semplice quanto ovvia: perché quel contratto servirà solo se qualcosa va storto e, in quel caso –al pari di un estintore rinchiuso in una polverosa cassetta di sicurezza o un razzo bengala riposto in fondo ad un oscuro boccaporto- deve funzionare!
Insomma, come il medico, l’avvocato può essere (intelligentemente) usato per fare prevenzione. L’efficacia della prevenzione è tanto maggiore quanto maggiore è la conoscenza delle cause scatenanti la patologia e delle soluzioni che vengono impiegate per curarla.
Torneremo sull’argomento nei prossimi interventi. Per concludere la metafora del medico, sconsiglio vivamente le autodiagnosi frutto di risposte ricercate su Google e ancor meno le cure fai da te.
Startup Legal. Prima della costituzione
Spiegato il perché un avvocato possa essere utile, restano altre due domande a cui dare una risposta: quando è necessario coinvolgere un avvocato e come scegliere l’avvocato giusto?
Le risposte verranno declinate in modo da poter essere di utilità principalmente per degli aspiranti founders di una startup; al contempo, esse potranno fungere da spunto di riflessione per gli startuppers più navigati o con alle spalle qualche esperienza costitutiva (per una analisi a posteriori di cosa sarebbe potuto andare diversamente e che non dovrà più essere in futuro) e, perché no, occasione per una metamorfosi di approccio per quei professionisti interessati ad una esplorazione dell’ecosistema delle società innovative.
Il momento giusto per affidarsi all’avvocato quando si è intenzionati ad iniziare una nuova esperienza imprenditoriale è senz’altro quello in cui il progetto, fino a quel momento rimasto a livello di sogno o tutt’al più di vaga ipotesi, comincia ad assumere una portata concreta e a delinearsi nei suoi tratti essenziali.
Le fasi in cui si dipana una trattativa, qualunque essa sia, vede una prima fase negoziale di intese precontrattuali, di cui sono tipica espressione le lettere di intenti e gli accordi di riservatezza; le trattative poi proseguono suggellandosi in veri e propri contratti con efficacia vincolante (il contratto preliminare) ed infine approdano nel contratto definitivo.
Da questa sintetica descrizione si comprende come si tratti di un procedimento, cioè di una sequenza di atti ed azioni che si susseguono l’un l’altra e dove la successiva è inevitabilmente condizionata dalla precedente. E’ quindi facilmente intuibile come affidarsi ad un avvocato a cose (quasi) fatte ne condizioni fortemente lo spazio operativo e dunque l’utilità.
Startup Legal. Prima del mercato
Ma l’utilità dell’avvocato non riguarda solo la regolazione dei rapporti con i terzi (futuri) soci ed investitori. L’avvocato può rivelarsi utile soprattutto nella fase di primissimo concepimento di quella che sarà la futura società, momento in cui si tratta di proteggere l’idea di business che sta alla base del nascente progetto di impresa. La proprietà intellettuale, il diritto d’autore, il know how rappresentano, specie per attività di impresa ad alto contenuto tecnologico ed innovativo, il più prezioso capitale di cui dispongono i fondatori e che deve essere adeguatamente (pre-)valutato e protetto.
Startup Legal. L’avvocato “giusto”
Venendo alla risposta alla seconda domanda, ovvero a quale avvocato affidarsi, i fattori che entrano in gioco sono molti: un rapporto fiduciario preesistente, la specializzazione, il consiglio del parente o dell’amico o la casualità di una ricerca online.
E’ dunque possibile rispondere unicamente fornendo delle coordinate per indirizzare la scelta che, in ultima istanza, dipenderà dall’intuito dei founders.
La figura dell’avvocato è comunemente associata al ruolo del bastian contrario, di colui che sembra voler mettere i bastoni tra le ruote, che vede problemi, limiti, ostacoli e difficoltà in ogni cosa.
Il motivo è facilmente spiegabile: tutti gli avvocati sono stati studenti universitari alla facoltà di legge e la legge è, per definizione, espressione della conservazione dell’ordine costituito e della predeterminazione delle regole. La legge avversa il disordine e il caos, laddove ripetitività, conformazione e standardizzazione dei modelli comportamentali ne rappresentano l’antidoto.
La forma mentis che ne consegue è dunque spesso di diffidenza per l’ignoto, per l’esplorazione, per la sperimentazione, per il rischio e l’incertezza.
Esattamente l’opposto di quello che serve a dei giovani imprenditori intenzionati a cambiare il modo di pensare o di fare una cosa, fino a quel momento fatta o pensata secondo canoni tradizionali ed ordinari.
Startup Legal. L’avvocato delle startup è differente
Dunque l’avvocato che vuole rivolgersi alle startup innovative e fornire loro un utile contributo deve spogliarsi di un approccio eccessivamente cauto e prudente. Deve avere il coraggio di esplorare situazioni fino a quel momento inesplorate, suggerire e supportare soluzioni fino a quel momento sconosciute o addirittura avversate dall’ordinamento giuridico e dalla giurisprudenza. Non significa spregiudicatezza, ma coraggio di ricercare soluzioni creative, pur sempre lecite o di cui è possibile intravederne la conformità (postuma) alla legge.
Per usare un efficace gioco di parole, l’avvocato delle startup deve essere propenso al “sì purché” piuttosto che al “no perché”.
Un secondo importante aspetto da ricercare nell’avvocato che intenda assistere startup innovative è una spiccata propensione negoziale. In un ecosistema caratterizzato da tempi e risorse limitate non c’è infatti spazio per coltivare sterili liti, tanto più se il terreno di confronto è un Tribunale. I problemi vanno possibilmente prevenuti e, laddove non dovessero esserlo, vanno risolti in modo da consentire alla società di proseguire senza dispersioni di risorse fondamentali, in attesa di risposte destinate ad arrivare quando non avranno più alcuna ragion d’essere. L’approccio deve quindi essere nel senso di consigliare e finanche condividere l’adozione di scelte, talvolta difficili, talvolta rischiose o dolorose, ma che conducano ad una soluzione rapida e certa.
Il contratto, se ben costruito ed adattato al caso, rappresenta lo strumento principale (se non unico) per fornire risposte efficaci alle startup.
Per ora ci fermiamo qui. La prossima settimana cominceremo ad addentrarci nel contenuto dei contratti