Di cosa si parla
Il business plan per ottenere fondi. Consentire la promessa
Siamo al terzo approfondimento del nostro speciale dedicato al “business plan per raccogliere fondi” Nel precedente articolo abbiamo prima illustrato quali siano le connessioni del “modello del valore” con lo schema del business model canvas, in termini di “fare promesse valide” per poi passare alla definizione di una valida proposta di valore da declinare in USP (ovvero declinazione in prodotti e servizi che attuano la UVP). Oggi proseguiamo con il secondo cluster della creazione del valore ovvero quello del consentire le promesse.
Nel contesto dell’impresa moderna, la capacità di mantenere le promesse dichiarate nel modello di business costituisce un indicatore critico di sostenibilità e coerenza strategica. Dichiarare un valore distintivo, senza disporre di risorse e processi idonei a supportarlo, conduce inevitabilmente a un disallineamento tra aspettativa e realtà operativa, minando la fiducia del cliente e la reputazione del brand. Questo principio si concretizza, attraverso il collegamento metodico tra Business Model Canvas, Business Plan e pianificazione operativa.
Il business plan per ottenere fondi. Le risorse necessarie
Al fine di ottenere una valida guida per la rappresentazione del concetto e delle attività connesse a questa fase cominciamo dalle sue connessioni con il Business Model Canvas
Il Business Model Canvas rappresenta uno strumento visuale ed esplorativo utile per rappresentare le principali componenti del business: proposta di valore, segmenti di clientela, canali, flussi di ricavi, attività chiave, risorse, partnership e struttura dei costi. Tuttavia, la sua funzione è prevalentemente descrittiva e strategica. Per trasformare queste intuizioni in operazioni concrete, è necessario redigere un Business Plan, che svolge una funzione analitica, temporale e finanziaria.
Il Business Plan specifica i fabbisogni in termini di investimenti (CAPEX), costi ricorrenti (OPEX), timeline di implementazione, risorse umane da impiegare, obiettivi di fatturato e ROI atteso. Ogni blocco del Canvas deve trovare una traduzione coerente e numericamente giustificata nel Business Plan. Questo legame è particolarmente critico per le attività chiave e per le promesse dichiarate nella value proposition. Senza questo passaggio, il modello rimane teorico e scollegato dalla fattibilità economico-organizzativa.
Il business plan per ottenere fondi. Il Blue Print Process
Nel passaggio dal disegno strategico alla messa a terra esecutiva, il processo di “blueprinting” consente di visualizzare, analizzare e pianificare i processi aziendali nella loro dimensione sistemica. Il blue print distingue le attività front-end (visibili al cliente) da quelle back-end (operative), definisce le interazioni, le responsabilità interne e le risorse impiegate per ciascuna fase dell’erogazione del valore.
Attraverso questa mappatura, si possono simulare scenari di carico di lavoro, determinare la quantità e la qualità delle risorse richieste, calcolare i costi unitari di erogazione e verificare la scalabilità del modello. Il blue print diventa così uno strumento funzionale al dimensionamento operativo correlato agli obiettivi di vendita, alla pianificazione degli investimenti, alla definizione delle policy HR e alla gestione dell’esperienza utente.
Il business plan per ottenere fondi. Il Blue Print e business plan
Esempio: piattaforma digitale di consulenza finanziaria per PMI
Nel caso di uno sviluppo di una piattaforma digitale che offra consulenza finanziaria personalizzata alle PMI, la proposta di valore è costruita su affidabilità, accessibilità e personalizzazione del servizio. Il modello prevede l’uso di tecnologia per l’onboarding automatico, analisi dati tramite algoritmi predittivi, e un’interazione umana con consulenti esperti.
Nel Business Model Canvas, questa value proposition richiede:
- Canali digitali diretti (web, app).
- Attività chiave incentrate su data analysis, supporto cliente e consulenza.
- Risorse umane tecniche (data scientist, sviluppatori) e consulenziali (esperti di finanza).
- Partner tecnologici per la piattaforma e partner commerciali per la distribuzione.
Il Business Plan traduce queste componenti in numeri dimensionandoli in relazione agli obiettivi del Revenue Model “a volumi” piuttosto che “a valori” (sono le quantità da erogare che determinano l’entità dei costi correlati): infrastruttura IT, costi di sviluppo, salari del personale, spese di marketing e customer acquisition. Il blue print operativo consente di costruire uno schema dettagliato del flusso di servizio, definendo:
- I touchpoint digitali (registrazione, login, dashboard).
- Le interazioni umane (consulenza diretta, follow-up).
- Le operazioni back-end (raccolta dati, elaborazione report, gestione ticket).
- Le risorse necessarie (ore-uomo, risorse cloud, KPI di risposta).
Questa struttura fornisce una base oggettiva per determinare la scala degli investimenti iniziali (CAPEX), i costi operativi ricorrenti (OPEX) e il fabbisogno di risorse umane in termini di FTE (Full Time Equivalent), tutti dimensionali, in via funzionale. all’entità delle Revenue obiettivo (a volume). Di seguito si riporta un esempio di dimensionamento.
Il business plan per ottenere fondi. Dal consentite al mantenere le promesse
La coerenza tra la promessa strategica e l’esecuzione operativa è il fondamento per un’impresa realmente orientata al valore. Il Business Model Canvas aiuta a visualizzare l’architettura concettuale del business, ma solo attraverso la declinazione nel Business Plan e il supporto di strumenti analitici come il blueprinting è possibile trasformare una visione in risultati misurabili. In particolare, il blue print si rivela determinante per allocare correttamente risorse tecniche e umane, garantire l’efficienza operativa, e stimare con precisione costi e ritorni degli investimenti.
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Per oggi ci fermiamo qui.
Nel prossimo contributo continueremo ad analizzare gli ulteriori step per la costruzione del business model plan®