Di cosa si parla
Il Potenziale delle PMI. Lo Spin-Off innovativo
Siamo giunti alla quarta puntata del nostro speciale sulle PMI e l’innovazione. Nei precedenti articoli, abbiamo inquadrato, prima con il contributo di Ezio Este lo stato di “salute” dell’innovazione delle PMI, e poi grazie a Carlo Pignatari approfondito il TRL quale strumento per misurare l’innovazione per poi passare ad uno strumento di vantaggio fiscale a servizio dell’innovazione: il Patent Box
Oggi, continuiamo a parlare di strumenti per formalizzare l’innovazione ed in particolare dello spinoff innovativo verticale.
Nella nostra esperienza abbiamo spesso sentito dire agli imprenditori “noi non facciamo innovazione”; però, andando a scavare si scopre il contrario, ad esempio, che hanno appena digitalizzato tutta la logistica, implementato un nuovo software per la gestione della produzione, o collaborato con un’università per testare un nuovo materiale. Questo perché quando si parla di innovazione non necessariamente (anzi, quasi mai) si parla di novità “disruptive”.
Eppure il legislatore ha nel tempo messo a disposizione delle imprese diversi strumenti, agevolazioni fiscali ecc… per incentivare la ricerca e lo sviluppo, nonchè la loro applicazione pratica nel ciclo produttivo
Il potenziale delle PMI. Cosa è lo Spin-Off Innovativo
Nel panorama industriale italiano, le piccole e medie imprese sono spesso depositarie di un patrimonio di innovazione nascosta, dispersa all’interno dei processi produttivi, nei laboratori tecnici o, più frequentemente, nella mente degli imprenditori e dei tecnici di reparto. Si tratta di conoscenze maturate nel tempo, intuizioni trasformate in prototipi, adattamenti tecnologici frutto dell’esperienza e del contatto con il cliente. Tuttavia, questa innovazione, pur essendo concreta e spesso rilevante, rimane non formalizzata, non protetta da privative industriali e raramente contabilizzata o valorizzata come asset. In molti casi, rappresenta un centro di costo interno che continua a impegnare risorse alla gestione ordinaria dell’azienda, senza generare, nell’immediato, ritorni autonomi né attrarre capitali esterni.
È in questo scenario che si inserisce con forza il modello dello spin-off innovativo come strategia per formalizzare e valorizzare in modo strutturato l’innovazione già presente all’interno delle PMI. L’idea di fondo è semplice ma potente: creare una nuova impresa, autonoma sotto il profilo giuridico e contabile, partecipata dalla PMI madre, nella quale trasferire un’unità di business o un progetto ad alto contenuto innovativo. In questo modo, l’attività che prima era un centro di sperimentazione interna diventa un soggetto imprenditoriale autonomo, in grado di dialogare con investitori, partecipare a bandi dedicati, ottenere finanziamenti agevolati e misurarsi sul mercato con strumenti specifici.
Il vantaggio non è solo operativo. Attraverso lo spin-off, l’impresa madre riesce a separare l’innovazione dalla gestione ordinaria, alleggerendo il proprio bilancio, limitando il rischio e, al contempo, mantenendo una partecipazione strategica in una società che può diventare un asset ad alto potenziale. Il valore dell’innovazione, da elemento implicito e nascosto, viene così trasformato in un elemento esplicito, visibile, misurabile e soprattutto valorizzabile nel tempo.
Il potenziale delle PMI. Spin-Off per formalizzare l’innovazione
Uno degli aspetti più rilevanti dello spin-off è la sua capacità di dare forma, struttura e strumenti a qualcosa che altrimenti resterebbe nell’ambito dell’intuizione. Nella maggior parte delle PMI, infatti, l’innovazione nasce sul campo: è il risultato di un’esigenza pratica, di un confronto diretto con un cliente, della flessibilità tipica delle imprese italiane. Ma proprio questa natura informale rende difficile accedere a strumenti di finanziamento, attrarre investimenti o intraprendere percorsi di valorizzazione.
Attraverso lo spin-off, è possibile costruire una nuova società con un focus specifico, con un business plan dedicato e con una struttura in grado di affrontare il mercato dell’innovazione con l’agilità di startup nate ex novo. La presenza della PMI come socio di maggioranza garantisce esperienza industriale, solidità organizzativa e accesso a competenze, ma lascia alla nuova realtà lo spazio per crescere, attrarre capitali, costruire una propria identità. È proprio questo equilibrio tra dipendenza iniziale e autonomia progressiva che rende il modello efficace. In molti casi, inoltre, i dipendenti coinvolti nel progetto innovativo vengono coinvolti nella nuova società anche attraverso una partecipazione diretta al capitale, aumentando il senso di ownership, la motivazione e l’orientamento imprenditoriale del team con possibilità di applicare ulteriori strumenti di fidelizzazione e incentivazione come appunto i piani di incentivazione.
Il potenziale delle PMI. I benefici dello Spin-Off
I vantaggi di questa strategia sono molteplici e toccano diverse aree della gestione aziendale. Sotto il profilo economico e finanziario, la nuova società può beneficiare dello status di “startup innovativa”, con tutte le agevolazioni che questo comporta. Parliamo di accesso privilegiato a bandi pubblici, di possibilità di ottenere finanziamenti agevolati, di semplificazioni burocratiche e di una fiscalità di vantaggio sia per l’impresa che per eventuali investitori privati.
Dal punto di vista del credito bancario, le startup innovative possono accedere al Fondo Nazionale di Garanzia, ottenendo mutui garantiti fino all’80% anche in assenza di garanzie reali. Questo consente di finanziare attività di sviluppo, ricerca, marketing e commercializzazione senza pesare sul bilancio della PMI madre. L’investimento iniziale effettuato dalla casa madre, invece, si trasforma in una partecipazione patrimoniale che può crescere di valore e diventare, nel tempo, un asset di rilievo.
Esistono, poi, evidenti vantaggi in termini di attrattività verso investitori esterni. La nuova società, se ben strutturata e focalizzata su un progetto chiaro, diventa molto più appealing per business angel, family office o fondi di venture capital rispetto a una PMI generalista. Non va sottovalutato, infine, l’effetto positivo che lo spin-off può generare sull’organizzazione complessiva. L’alleggerimento del bilancio della PMI, la separazione dei costi di sviluppo, la maggiore trasparenza nei processi e la costruzione di una rete di partecipazioni strutturate, aprono la strada verso una trasformazione in holding che rafforza il posizionamento competitivo dell’impresa e ne accresce la visibilità anche in ottica futura, come operazioni di M&A o passaggi generazionali.
Il potenziale delle PMI. Un caso concreto di Spin – Off
Per comprendere meglio i vantaggi concreti di questa operazione, è utile analizzare il caso di una PMI attiva nel settore dei sistemi elettronici per la logistica industriale. L’azienda, con circa 15 milioni di fatturato e una struttura consolidata, aveva sviluppato internamente, nell’ambito di un progetto nato per esigenze proprie, un software di gestione intelligente dei flussi di magazzino. Il prodotto, inizialmente pensato per uso interno, aveva mostrato un potenziale commerciale significativo, ma restava confinato all’interno dell’azienda, senza una vera e propria struttura di business dedicata.
L’imprenditore, con il nostro supporto, ha deciso di procedere alla costituzione di una nuova società (startup innovativa), partecipata al 70% dalla PMI e al 30% da alcuni componenti del team di sviluppo. La nuova realtà, iscritta come startup innovativa, ha potuto immediatamente accedere a un bando regionale ottenendo 150.000 euro a fondo perduto per attività di prototipazione e messa sul mercato. A questo si è aggiunto un finanziamento bancario da 250.000 euro garantito dal Fondo di Garanzia, oltre all’ingresso di un investitore informale per ulteriori 100.000 euro di capitale al quale è stato possibile riconoscere l’agevolazione del 50% in detrazione IRPEF.
L’operazione ha portato risultati concreti: la PMI ha potuto spostare una parte significativa dei costi di sviluppo fuori dal proprio conto economico, riducendo l’assorbimento di liquidità e migliorando il proprio rating bancario. Al contempo, ha acquisito una partecipazione in una società ad alto potenziale, già valutata positivamente da terzi, e si è posta le basi per un’evoluzione in holding industriale. Il software, oggi, è commercializzato anche verso clienti esterni e genera flussi autonomi di cassa.
Il potenziale delle PMI. Come si realizza lo Spin-Off innovativo
La realizzazione di uno spin-off innovativo richiede un processo articolato e ben governato, in cui si integrano competenze giuridiche, fiscali, strategiche e finanziarie. Il punto di partenza è sempre l’analisi del potenziale innovativo interno. Si tratta di individuare, tra i progetti già in corso, quelli che presentano le caratteristiche per essere sviluppati come business autonomi: elevato contenuto tecnologico, applicabilità trasversale, capacità di generare ricavi propri nel medio termine.
Una volta identificato il nucleo innovativo, è fondamentale valutare la struttura societaria più adatta, definire la governance, pianificare la suddivisione delle quote tra PMI, dipendenti coinvolti e eventuali investitori terzi. Questa fase è cruciale per garantire il corretto equilibrio tra controllo e incentivazione.
Segue poi la costituzione vera e propria della startup, con tutte le formalità necessarie (atto costitutivo, statuto, iscrizione alla sezione speciale delle startup innovative) e il trasferimento di asset, know-how o personale nel rispetto della normativa vigente. È in questa fase che si costruisce anche il business plan, si individuano i fabbisogni finanziari e si identificano gli strumenti di finanza agevolata e le linee di credito da attivare. Il supporto consulenziale, in questo caso, non è solo tecnico, ma strategico: serve a costruire una narrazione coerente, solida, capace di attrarre fondi e credibilità.
Una volta lanciata la startup, il processo non termina. Occorre monitorarne l’andamento, supportarne la crescita, agevolare l’ingresso di nuovi soci e garantire che i rapporti con la PMI madre siano ben regolati. In prospettiva, è possibile costruire un portafoglio di partecipazioni innovative, sviluppare una logica di gruppo e preparare l’impresa a un futuro in cui la proprietà intellettuale e la capacità di innovare saranno sempre più al centro della creazione di valore.
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Per oggi ci fermiamo qui. Con il prossimo articolo analizzeremo lo strumento del Controllo di Gestione