Aggiornamenti e approfondimenti startup e PMI. Piani di incentivazione

Aggiornamenti e approfondimenti startup e pmi. Concludiamo questo speciale parlando di uno strumento molto interessante e utile a disposizione delle startup e delle PMI innovative per remunerare dipendenti e collaboratori: i piani di incentivazione.

Abbiamo parlato tante di volte di work for equity, con articoli, webinar e approfondito con ebook e corsi di formazione che trovi nella nostra academy.

È uno strumento che riteniamo molto utile anche nelle prime fasi di vita della startup, quando magari la liquidità e poca e deve essere gestita con particolare attenzione, per ottenere prestazioni professionali qualificate. Prestazione, che in qualità di professionisti, possono essere anche rese dagli stessi soci, valorizzando almeno in parte l’enorme quantità di tempo profuso.

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Aggiornamenti e appofondimenti startup e pmi. Le origini dei piani di incetivazione

I piani di incentivazione non sono uno strumento nuovo nel panorama giuridico italiano (e internazionale).

Storicamente nascono nei grandi gruppi per risolvere un problema di agenzia tra management e azionisti, quindi per allineare interessi potenzialmente confliggenti di questi due soggetti.

Il primo strumento operativo utilizzato per realizzare i piani di incentivazione, soprattutto nei paesi di diritto anglosassone, sono state le stock option, cioè dei diritti che possono esercitati per ottenere azioni.

Nel tempo i piani di incentivazione hanno assunto anche funzione di incentivazione e fidelizzazione per dipendenti.

L’idea alla base è che il diritto di opzione debba essere mantenuto per un certo periodo prima di poter essere esercitato (fidelizzazione) e che il l’esercizio possa avvenire se nel frattempo il valore della società è cresciuto: in questo modo l’impegno del dipendente viene ricompensato condividendo una parte del valore creato dalla società (incentivazione).

Oggi, nei grandi gruppi multinazionali, si sono affermati ulteriori strumenti alternativi alle stock option, dalle RSU alle Performance share.

Questi piani sono regolati da una normativa che trova le proprie fonti nel codice civile, e dal punto di vista fiscale, nel TUIR prevedendo a certe condizioni un regime di tassazione favorevole.

Aggiornamenti e approfondimenti startup e pmi. I piani di incentivazione nelle startup e pmi innovative

Il legislatore ha poi voluto riservare una normativa speciale a beneficio delle startup e delle PMI innovative che troviamo nell’articolo 27 (commi 1 – 3) del DL 179/2012.

La ratio è leggermente diversa, da quella dei grandi gruppi, o delle società più strutturate.

Oltre alla fidelizzazione, l’obiettivo principe è quello di attirare talenti, e di legare una parte della loro remunerazione, alla crescita della startup.

Quindi una startup, con un progetto di crescita importante, può ingaggiare (e trattenere) le professionalità di cui necessità per il proprio sviluppo pagandole in parte ordinariamente in denaro (avuto riguardo dei contratti collettivi) e in parte in quote che aumenteranno esponenzialmente il loro valore.

Inoltre, ha previsto un regime estremamente favorevole di non imponibilità fiscale e contributiva di tali strumenti.

Aggiornamenti e approfondimenti startup e pmi. I piani di incentivazione e il work for equity

Torneremo il prossimo anno a parlare molto più diffusamente di questo strumento.

Quello che ora ci preme sottolineare sono le 3 differenze più importanti che esistono tra i piani di incentivazione e il work for equity.

1) lo scopo: i piani di incentivazione servono per fidelizzare e coinvolgere i dipendenti, il WFE per remunerare in quote prestazioni qualificate di professionisti e imprese;

2) i destinatari: i piani di incentivazione sono riservati a amministratori, dipendenti o collaboratori continuativi mentre il work for equity a lavoratori autonomi o società;

3) la modalità di esecuzione; i piani di incentivazione, danno il diritto ad acquistare quote o strumenti finanziari della startup, mentre con il WFE il credito maturato a fronte di una prestazione professionale qualificata viene compensato in quote. Che può sembrare un tecnicismo ma, come vedremo, le differenze sono molto importanti.

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Con questo approfondimento e questo speciale terminiamo i contributi del 2023. Per il 2024 abbiamo già un programma interessante e con molte novità. Seguiteci come sempre numerosissimi. Grazie e auguri di buone feste

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