Di cosa si parla
Startup Benefit. Eccoci, finalmente con il primo articolo che inaugura gli speciali del 2024. Abbiamo pensato di partire dalle Società Benefit e dalla relazione d’impatto. Una decisione che coincide con le attività preparatorie (e spesso impegnative) che, per le Società Benefit, condurranno alla elaborazione della relazione da allegare al bilancio d’esercizio. Oggi iniziamo il percorso che ci accompagnerà per tutto il mese di febbraio e che, come sempre, si concluderà con il webinar “ABC” già programmato per giovedì 29 febbraio. Con questo primo contributo, Nicola Tracanella, parlando dei contenuti della relazione d’impatto, ci offre uno spunto ed un quadro e introduttivo che fa da prologo ai successivi approdondimenti.
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Startup Benefit. L’obbligo della relazione d’impatto
Come noto, le società benefit devono redigere annualmente la Relazione di Impatto , così come prescritto dai commi 382 e 383 della Legge 28 dicembre 2015 n° 208, nonché dagli allegati 4 e 5 alla medesima Legge. Ricordiamo inoltre che la relazione di impatto deve essere pubblicata sul sito internet della società e depositata presso il registro imprese unitamente al bilancio di esercizio.
Al comma 382 troviamo il contenuto della relazione, ovvero:
- la descrizione degli obiettivi specifici di beneficio comune, nonchè delle modalità e delle azioni attuate dagli amministratori per il perseguimento degli obiettivi;
- l’esposizione delle eventuali circostanze che hanno impedito o rallentato il perseguimento degli obiettivi;
- la misurazione dell’impatto generato nelle diverse aree di responsabilità sociale, utilizzando uno standard di valutazione esterno con le caratteristiche descritte nell’allegato 4 e che comprenda le aree di valutazione identificate nell’allegato 5;
- una sezione dedicata alla descrizione dei nuovi obiettivi che la società intende perseguire nell’esercizio successivo.
La relazione di impatto, dunque, si compone idealmente di 2 sezioni: una parte descrittiva e una parte di efettiva valutazione dell’impatto.
Startup Benefit. Lo standard di valutazione
Un approfondimento particolare merita lo standard di valutazione, la cui scelta è rimessa all’organo amministrativo, ma che deve possedere le caratteristiche minime indicate nell’allegato 4, vale a dire:
- Esauriente e articolato nel valutare l’impatto della società e delle sue azioni nel perseguire la finalità di beneficio comune descritte in Statuto e declinate in maniera fattiva;
- Sviluppato da un ente terzo, indipendente rispetto alla società oggetto di misurazione;
- Credibile perchè sviluppato da un ente che;
- ha accesso alle competenze necessarie per valutare l’impatto sociale e ambientale delle attività di una società nel suo complesso;
- utilizza un approccio scientifico e multidisciplinare per sviluppare lo standard;
- trasparente perché le informazioni che lo riguardano sono rese pubbliche, (ad esempio i criteri utilizzati per la misurazione, le ponderazioni utilizzate, il processo attraverso il quale vengono effettuate modifiche e aggiornamenti allo standard).
Startup Benefit. Le aree di valutazione della relazione d’impatto
Quanto alle aree di valutazione, lo standard utilizzato esso deve comprendere le seguenti aree di analisi:
- governo d’impresa, con particolare attenzione allo scopo della società, al livello di coinvolgimento dei portatori d’interesse, e al grado di trasparenza delle politiche e delle pratiche adottate dalla società;
- lavoratori, per valutare le relazioni con i dipendenti e i collaboratori in termini di retribuzioni e benefit, formazione e opportunita’ di crescita personale, qualità dell’ambiente di lavoro, comunicazione interna, flessibilità e sicurezza del lavoro;
- altri portatori d’interesse(o stakeholder), per valutare le relazioni della società con i propri fornitori, con il territorio e le comunità locali in cui opera, le azioni di volontariato, le donazioni, le attività culturali e sociali, e ogni azioni di supporto allo sviluppo locale e della propria catena di fornitura;
- ambiente, per valutare gli impatti della società, con una prospettiva di ciclo di vita dei prodotti e dei servizi, in termini di utilizzo di risorse, energia, materie prime, processi produttivi, processi logistici e di distribuzione, uso e consumo e fine vita.
Startup Benefit. Conclusioni sulla relazione d’impatto
Si tratta, come si vede, di un documento complesso che deve essere affrontato con attenzione e dedicandovi il giusto tempo. Anche la raccolta delle informazioni necessarie non può essere trascurata e rinviata al momento della redazione della relazione; così come un bilancio di esercizio nasce dalla registrazione periodica della contabilità da effettuarsi in corso d’anno, allo stesso modo la predisposizione della relazione deve essere pianificata con le diverse funzioni aziendali coinvolte; in questo senso, soprattutto nelle realtà più complesse, è di grande importanza il ruolo (anche non formale per le piccole organizzazioni) del Responsabile della Sostenibilità dell’impresa, soprattutto nel delineare una organizzazione di persone e mezzi funzionale alla raccolta delle informazioni.
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Per oggi ci fermiamo qui. Nel prossimo inserto, a cura di Ezio Este, scenderemo nel dettaglio delle Startup Benefit.
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